"Scompare
a meno di sessantotto anni, stroncato da un male incurabile e
incalzante il grande fotografo italiano Gabriele Basilico,nato nel 1944 a
Milano.
Il mondo fotografico nazionale rimane assolutamente costernato alla
notizia della sua dipartita e ripercorre immediatamente le tappe del suo
lavoro che lo hanno reso famoso ed a noi tutti assai caro per il
carattere sempre contrassegnato dalla disponibilità e dalla cortesia.
Queste doti caratteriali sono state più volte sottolineate dai suoi
amici ed estimatori, primo fra tutti da Berengo Gardin e, poi, a
seguire, tutti i grandi nomi della fotografia europea i quali da Lui
hanno appreso come penetrare dentro i meccanismi poetici della vita del
cosiddetto paesaggio urbano.
Architetto di formazione e studi, da sempre ha seguito l’evolversi e la
trasformazione della scuola di architettura italiana contribuendo con la
sua vocazione fotografica a far emergere necessità ed istanze a cui,
poi, ingegneri, architetti e sociologi hanno dovuto dare risposta.
I suoi lavori, singolarmente svolti o con il concorso di altri colleghi,
hanno indagato il nuovo paesaggio, i luoghi di vita collettiva, le
periferie industriali, le città violentate dalla guerra oa dagli uomini,
e insistentemente, il concetto di città vissuto quasi fosse una
creatura dell’uomo e dove l’uomo lascia il segno del proprio abitare e
la memoria dei propri gesti.
Molte istituzioni straniere (tra cui la D.A.T.A.R. francese) debbono al
suo contributo l’esito felice dei risultati di tante indagini che, a
differenza delle paludate affermazioni della New Topographie, ha sempre
mantenuto alto e rappresentativo il senso umanistico del nostro
rinascimento ( in particolar modo il fotografae come misurazione con la
quale scoprire ed individuare proporzioni umane compite attraverso
legami e raccordi) e della cultura italiana, con molto rigore e nessuna
retorica.
A Giovanna Calvenzi, allla famiglia ed al mondo fotografico italiano tutto, i sensi del nostro cordoglio".
L'ACAF ricorda stasera il grande fotografo proiettando un documentario sulla sua vita realizzato dalla Giart -visioni d'arte nel 2009