ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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U iancu e U niuru PDF Stampa E-mail

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 Cari amici nell'augurarvi a tutti un sereno Natale e buon Anno Nuovocondivido con Voi quanto ho scritto per la presentazione del nostro primo libro fotografico!!!

 

«Siate affamati, siate folli…non abbiate paura di seguire il cuore» (Steve Jobs)

Aprendo con le parole di Steve Jobs mi rendo conto di come, nel corso di questi 25 anni dalla fondazione
dell’ACAF, siamo stati un gruppo sempre affamato come lo siamo tutt’ora… ma ci chiediamo: anche folli?
La critica migliore che ci potessero fare agli inizi della nostra avventura era proprio questa: seguendo sempre
e solo il nostro cuore abbiamo portato questa fame e questa follia ad oggi, data in cui festeggiamo i nostri
venticinque anni di attività, e mi auguro che questa stessa fame e questa follia continuino ad essere la linfa
vitale che ci alimenti ancora per lungo tempo.

Questa nostra avventura è giunta fino a oggi grazie ai tanti amici con cui, anno dopo anno, abbiamo innalzato
gli argini che incanalano questo fiume e che, di tanto in tanto, si arricchisce di nuovi affluenti.

L’abnegazione e il volontariato sono stati un grande sostegno e un privilegio dai quali tutti, dai più anziani
agli ultimi arrivati, abbiamo tratto benefici; un gruppo, quello dell’ACAF, dove il verbo DARE è stato
sempre prioritario rispetto a un qualsiasi AVERE.

In questi anni sono state tante le soddisfazioni e altrettante le aspettative sfumate ma, credo, senza timore di
smentita, che la libertà di pensiero e azione, la capacità di mettere strutture ed esperienza a disposizione di
chiunque le desiderasse, ci ha permesso di essere un contenitore dell’innovazione come del tradizionale, e di
essere un gruppo di grande apertura verso i vari modi di vivere ed interpretare l’Arte Fotografica.

Alcuni dei soci ACAF hanno trovato la propria strada professionale, altri hanno imparato a vedere il mondo
con occhi da fotografo, altri ancora hanno ricevuto calorosi sorrisi e altri, infine, non si sono ritrovati; ma
consenso e dissenso fanno parte del vivere sociale e l’ACAF sicuramente non si sottrae ai due giudizi.
Io come tanti dei miei compagni siamo certi di aver dato il massimo in questi anni e, di aver donato gran
parte delle nostre capacità intellettuali e fisiche affinché i desideri di crescita del gruppo fossero raggiunti.

“Ascoltare e nutrirsi” di esperienze fotografiche altrui ci ha permesso di arrivare fino a questo punto;
guardando ai grandi fotografi e alla fotografia prettamente siciliana, di cui ci sentiamo traduttori, tanti di noi
hanno raggiunto un’evoluzione artistica e un desiderio mai sopito di esplorare “fotograficamente” la realtà.

Il contributo di freschezza di visione e genuinità di idee, poi, portate dagli ultimi arrivati, dal principiante
al corsista, hanno regalato a questa associazione uno scambio di idee ed opinioni che è stato essenziale
per analizzare i mutamenti della società e capire i nuovi linguaggi espressivi dei giovani. Agganciandomi
ancora alle parole di Steve Jobs “non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo
guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso
possano in qualche modo unirsi nel futuro”.

Abbiamo portato la Fotografia da un chiuso ed elitario gruppo sino alla dimensione-città e alla sua gente,
coinvolgendola nelle nostre manifestazioni di carattere fotografico. Abbiamo unito professionisti e
fotoamatori, due mondi a cui piaceva ritenersi distanti ma che, all’ACAF, si sono incontrati in virtù della
comune passione per la fotografia; abbiamo dato coraggio e formazione a giovani promesse, supplendo
talvolta alle carenze del sistema; abbiamo, per quanto possibile nel nostro settore, dato uno scossone
all’economia locale e, infine, abbiamo trovato conforto e aiuto in quelle poche figure istituzionali e nei
piccoli imprenditori che si sono distinti dalla comune cecità e a cui, oggi, sento di dire grazie di cuore a
nome dell’ACAF.

Questo libro, arricchito dal contributo di grandi nomi della Fotografia Siciliana, rappresenta un’operazione
di conservazione della memoria di un pezzo di storia contemporanea che, lontana dalla pretesa di voler
affrontare in modo esaustivo, o turistico, l’argomento su Catania, grazie al contributo dei soci ACAF, illustri
fotograficamente il legame tra noi, cittadini osservatori, e la città. Variegati volti di una città interpretati da

quei soci che dopo 25 anni, e spero per altri 25, continuano e continueranno ad avere quella “ fame” di cui
parlavo pocanzi.

Completano e impreziosiscono questo volume, come sopra accennato, gli artisti destinatari dei 7 premi
ACAF “FotoArteSicilia”, che si sono uniti alla nostra festa portandoci in dono una loro preziosa opera
fotografica accompagnata da un breve scritto.

Grazie.

Cosimo Di Guardo

 
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