ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
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Mostra fotografica "S.Fermin" PDF Stampa E-mail

"Pamplona – La Fiesta di San Fermin"

 

Dal 29 Marzo al 17 Aprile 2008, presso la libreria Cavallotto, verrà ospitata la mostra fotografica dal titolo “Pamplona – S. Fermin” di Vincenza Di Bella, Licio La Rocca e Maurizio Martena Malfa.

La scelta di questo reportage - spiega Vincenza Di Bella - nasce dall’esigenza di documentare quanto, a volte, ci possa essere di sacro e quanto di profano dietro una festa religiosa. Pamplona, in spagnolo Iruna, è una cittadina molto caratteristica dei Paesi Baschi, collocata nella parte più a nord della Spagna. Ogni anno, dal 6 al 14 Luglio, si svolge la festa di S. Fermin, patrono di Pamplona, attorno alla quale si sviluppano numerose manifestazioni. 

Per i Pamplonesi la festa rappresenta un momento molto sentito e per molti turisti, che arrivano da ogni parte del mopamplona.jpgndo, un’attrazione alla quale non si riesce a rinunciare dal momento in cui, fra le tante, si svolge “l’Encierro”, ovvero la famosissima corsa dei tori lungo le strade di Pamplona. 

Le vie della cittadina, durante tutto il giorno e la notte, sono continuamente assaltate da gente che balla, canta e si ubriaca senza ritegno a suon di “calimocho”, un miscuglio di vino rosso e coca. Tutto questo 24 ore su 24 senza un attimo di tregua. Pamplona diventa così, ogni anno, il centro del mondo accogliendo, fra le sue graziose vie stipate di turisti, devoti (?), uno spaccato di culture diverse accomunate, per l’occasione, da quell’unica e straordinaria esperienza che è la “Fiesta” in tutte le sue sfaccettature. La città viene letteralmente devastata: sporco, ubriaconi molesti, odori nauseabondi caratterizzano, durante quei giorni, le strade di Pamplona. La popolazione locale aderisce con un sentimento senza uguali, i residenti si mischiano ad una massa incredibile di turisti stranieri che vogliono provare, almeno una volta, l'ebrezza (ed il rischio) della celebre corsa con i tori e ritrovare i luoghi descritti in "Fiesta" di Hemingway. Questi due gruppi, straordinariamente, si fondono assieme e diventano quasi irriconoscibili, grazie alla "divisa" da “sanfermines” ovvero maglietta e pantaloni bianchi, fascia rossa legata in vita e fazzoletto rosso al collo. L’ “Encierro”, si svolge ogni mattina alle 8.00 per 7 giorni, degli spari annunciano l'inizio e l'apertura dei cancelli dei tori che iniziano a fuggire per le antiche vie della città in un percorso delimitato da staccionate di legno che separano i corridori da tutto il resto della gente. I “sanfermines”, come pazzi, corrono ai lati cercando di evitare incornate o pericolose scivolate. Questo delirio dura solo pochi minuti e termina con l'ingresso nell'arena (Plaza de Toros), dove i tori vengono allontanati ed i corridori festeggiano il loro coraggio con un applauso liberatorio rivolti verso la gente che li aspetta seduta nelle gradinate.

L’esperienza è forte e lascia spazio a molte riflessioni, soprattutto se ci si chiede come sia possibile che, all’interno di una festa religiosa, si possa concepire il massacro di questi animali che, dopo il loro simbolico fuggire, concludono il loro percorso di morte fra le mura della “Plaza de Toros” dove si svolgerà la tragedia della corrida.

                                                                                                                     Vincenza Di Bella

 

nella galleria troverete tutte le foto nell'apposita sezione. 

 

 


 
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