3 agosto 2004: H.C.B. |
“L’attimo decisivo”, tanto atteso, sopraggiunse alfine. Nella frazione d’un attimo capì che il rullino non era ancora esaurito, che la vita continuava e nella Leica, l’obbediente compagna di sempre, altri fotogrammi attendevano i raccoglierne la magica geometria. Il vecchio arciere tentò allora, ancora una volta, d’allineare nella stessa direzione la mente, l’occhio ed il cuore. Tese l’ultimo agguato per rivedere quel pianeta, quei giorni, che aveva insegnato ad amare: si ritrovò, in un tempo divenuto circolare, a Palermo, in Africa, nella sua Francia, a Parigi, lungo l’Europa, l’America ed il mondo. In un sorriso, nell’attimo d’un sorriso, incontrò Robert, Chim, Roger……. Capì così che sarebbe stata possibile un’ultima evasione, un’ultima ribellione, l’ultima affermazione di libertà. Lasciò che la memoria si spegnesse confusa sulle vecchie immagini di gioia e di dolore, fatte di drammatiche tenerezze e sdegnose pietà. Poi, fuggì da queste ossimoriche contraddizioni e tese l’estremo agguato, quello alla vita, dove era certo ormai che il sorpreso sarebbe stato lui, proprio lui. Quante volte aveva contemplato quello strano disegno, lungo la ghiera delle distanze, sul bordo dell’obiettivo. Stavolta, beffando la morte, ne scioglieva l’enigma ed apriva la sua finestra sull’infinito. Pippo Pappalardo |
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