Caristofane ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
QUOTE:
La prima cosa che vi chiedo dunque di chiarire, anche con qualche esempio pratico, è l'idea di progetto, onde non spaventare nessuno.
Per me è un qualcosa che può assumere svariate dimensioni. Per progetto non si intende per forza qualcosa a lungo termine. Il tempo è una modalità entro cui il progetto si sviluppa, perchè permette di essere assimilato meglio e spesso cambiare in corso d'opera.
Ivo Saglietti, conosciuto in mostra al RFF13, nonchè World Press negli anni passati, ha sempre avuto a che fare con reportage dalla durata pluriennale, in media 5-6 anni.
Oppure, per fare un esempio più recente, il grandissimo lavoro "
Sochi Project" del fotografo Rob Hornstra e l’autore/documentarista Arnold van Bruggen, ben 5 anni di progetto d'inchiesta sulla cittadina tanto discussa adesso, ma su cui hanno lavorato tutto questo tempo: "inchiesta multimediale molto articolata, divisa in otto capitoli e fatta di testi, reportage fotografici, filmati, grafici, statistiche, riferimenti ipertestuali, ecc."
Oppure un progetto come quello di Melanie Friend che indaga sulla seduzione della guerra nella cultura britannica, riprendendo la Sontag. (sul sito c'è solo il primo capitolo)
Mark Power segue le costruzioni di Boeing e Stadi dall'inizio alla fine e ne fa un capolavoro poetico di paesaggio industriale.
..ci sono poi progetti a breve scadenza, ma che si poggiano su idee ben chiare in testa. Pensiamo agli scontri di Kiev: anzichè fare i copia-incolla fotogiornalistici... cosa si può fare per testimoniare sempre live la protesta? Anastasia Taylor Lind fa dei ritratti in medio formato in uno studio pop-up, mentre Donald Weber fa degli still life per strada a tutte le bottiglie di birra utilizzate come molotov.
Alcuni dei tanti esempi di progetti. Ma un qualsiasi lavoro di fotografia documentaria (la parola reportage è SCADUTA) si poggia su un progetto, che non è altro che idee. Poi di come tali idee hanno bisogno di essere sviluppate... altro paio di maniche.
[quote]La seconda è in che termini lo sviluppo di uno stile personale possa essere un limite.[\quote]
Se parliamo solo una lingua - la madrelingua - , siamo limitati. Se ne parliamo due, tre, e cosi via, saremo in grado di esprimerci in diversi contesti e diversi relativi argomenti.
Lo stile personale diventa un non-limite in quei casi in cui esso diventa punto di riferimento o ci poggi su tutta la tua gloriosa carriera.
QUOTE:
Infine occorre capire a che scopo usiamo la fotografia, qual è il suo fine, a che serve, qual è (se c'è) la sua utilità e nel caso in cui la produciamo, che ci vogliamo fare, una volta prodotta? (Noi fotoamatori intendo). Da questo potrebbe derivare, io credo molto della sua utilità o inutilità.
Perché una cosa è produrre per il mercato dell'arte e un'altra è, per esempio, voler ricordare, fra vent'anni, come eravamo.
Prendetevi tempo e rispondete con calma, ma soprattutto con semplicità espositiva, perché tutti possano capire, come se lo doveste spiegare a un bambino di sei anni.
Leggendovi, ripensando soprattutto quanto Alberto (e qualcun altro) ha postato negli ultimi mesi (anni?) mi è venuta un'idea. Se la direzione ACAF fosse d'accordo, potremmo promuovere la diffusione e lo scambio delle discussioni più interessanti apparse su questo forum presso altri forum a livello nazionale, altri fotoclub, il sito della FIAF (sarà fondamentale l'aiuto di Pippo, Cosimo, Salvo, Daniele e altri ancora).
Tutto questo al fine di allargare ulteriormente i nostri scambi, che altrimenti finiscono per essere a tre o al massimo a quattro, e per uscire dal chiuso delle nostre quattro mura virtuali.
Anche perché alcuni dei suddetti lavori meritano di essere diffusi da noi prima di essere abusivamente piratati e spacciati in altre sedi.
E' una domanda a cui ognuna da la sua risposta. Il "noi fotoamatori" dice tutto e nulla. Se fotoamatore è colui che non vive economicamente di fotografia, all'interno di questa categoria ci trovi chi scatta per passione e vive sui falsi allori di una piccola cerchia, chi scatta per passione e vuole migliorare sempre (qual è il bello della vita se non quello di voler imparare sempre?! si cresce dalle critiche - invece se si accenna alla parola 'progetto' quasi pare che si stufa la gente), chi scatta sperando di poter diventare un professionista (con ciò che gli piace, non con i pre-diciottesimi e markette varie), etcetcetc.
Naturalmente i corsisti, dovrebbero stare per il momento lontani da questa lezione se magari stanno ancora imparando il mezzo. Ma credo che comunque sia una discussione meno legata alla fotografia, e piu a qualcosa di sociale, che poi trattiamo attraverso il tema fotografico. E' carattere personale.