Discussione mooolto interessante, vi seguo con piacere.
Concordo sulla fotografia che ormai è schiava del consumismo dell'immagine. Il riferimento ai social network è sin troppo facile. Siamo bombardati da immagini, piu che fotografie.
La fotografia sta cambiando moltissimo, ma continuo a dire che per me la fotografia è oggi più viva che mai.
Non a livello economico, purtroppo, ma da un punto di vista artistico, documentario ed informativo siamo ad un livello medio mai visto prima.
Invece ho quasi l'impressione che sia il mondo fotoamatoriale a subire più di tutti le conseguenze della tecnologia. La facilità d'uso del digitale, il suo prezzo molto basso rispetto alla pellicola, la potenza dei software, stanno quasi portando i fotoamatori tutti ad uno stesso (alto) livello da un punto di vista tecnico ed estetico, sempre più facilmente raggiungibile. A questo punto è necessario un passo avanti se non si vuole che la sfera fotoamatoriale possa appiattirsi, quasi cullandosi dell'aspetto estetico delle immagini. Questo passo avanti sta nel non sapersi più distinguere per l'estetica delle immagini, per la "semplice" foto d'impatto visivo, bensì andare alla ricerca di idee che siano da filo conduttore per una serie di immagine. Serie che poi ha diversi sviluppi a seconda della finalità: sia esso un portfolio per concorsi o una pubblicazione online o un libro o una mostra.
A proposito di libri, questo è un settore che sta crescendo sempre più (ma anche qui, artisticamente - non economicamente, anzi), i libri auto-prodotti sono un nuovo modo per esporre il proprio lavoro, usando altri strumenti narrativi come testi e layout. Con circa 50 euro, si possono comprare tutti gli strumenti necessari per autoimpaginarsi una propria copia, molto piu originale e creativo di usare un Blurb qualsiasi. E poi mai dire mai: Alec Soth cominciò con una ventina di copie fatte da sè con "Sleeping by the Mississippi", un libro che poi è diventato il suo capolavoro assoluto.
Tornando ad un punto di vista economico, la crisi della fotografia, editoria, fotogiornalismo... ha dimensioni incredibili. Siamo nel mezzo di un cambio lentamente veloce.
La differenza tra il fotoamatore ed il professionista, è che il primo ha la fantastica libertà di prescindere dalle regole del mercato, fregandosene di dove stia andando la fotografia. Ma è importante che tenga bene in mente dove voglia arrivare lui, prima con le idee, e poi con le immagini..
|