Emanuele Caristofane polemico?!
Sfido me stesso, o chiunque altro a rintracciare quella che un tempo si chiamava vis polemica in quanto da te scritto. Ma anche nella tua persona, e nel tuo porgerti.
E di conseguenza, spero, la mia risposta.
Peraltro questo è il sito dell'ACAF messo a disposizione di tutti per tutti affinché tutti possiamo, liberamente e con civiltà, aiutare i nostri intelletti stimolando all'aiuto quelli degli altri.
E chi vuol essere lieto, lieto sia.
Chiosa dopo chiosa, invero, il tuo limpido ragionamento appare convincente ed importante.
Onestà intellettuale ci impone, però, quanto meno per dignità, di ancorarlo o collegarlo con tutti i ragionamenti e con tutta la riflessione che gira intorno alla fotografia per evitare di alimentare i cattivi filosofi e difendere, invece, quelli convincenti.
Ti leggo solo stamani e nel mezzo c'è stata la sorpresa della tua visita.
Alla luce di quello scambio dobbiamo definire meglio "Mirror and Windows", se non altro per offrirlo agli amici come fatto culturale; e collegarlo alla sua primogenitura, per distinguerla dagli epigoni e dai cloni, disseminati sul web.
Il ricordo di Szarkowski giunge opportuno essendo stata la sua personalità di storico e di critico per nulla turbata dalla crescente trasformazione di stili e intendimenti della fotografia.
Dal catalogo di quella celebre mostra:" C'è una dicotomia di fondo nella fotografia contemporanea tra coloro che pensano alla fotografia come mezzo di auto espressione e coloro che la considerano un mezzo di esplorazione; detto altrimenti, tra coloro che si guardano introspettivamente allo specchio per trovare se stessi e coloro che guardano dalla finestra per vedere ciò che c'è fuori (1978)
Poi, l'autore disse (ecco il coraggio di cambiare idea) che forse più che una dicotomia occorreva pensare ad un "continuum", un asse fra due poli, all'interno dei quali, i fotografi liberamente oscillano". Liberamente oscillano.
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