Cosa ci spinge a impugnare un oggetto complesso come una macchina fotografica, a guardare attraverso un mirino una realtà complessa, mobile, in continua variazione, piena di suoni, odori e sapori e trasformarla in un’immagine ferma, muta, insapore ed inodore?
Perché una foto e non un filmino, ad esempio? Peraltro spesso tecnicamente più semplice.
Molte sono le risposte: una fotografia è più semplice e immediata da conservare e da mostrare, all’occasione. Una fotografia è un ricordo di ciò che abbiamo visto. Di un viaggio, di un luogo, di un momento divertente o di uno triste, di un amore, di un figlio, di una madre o di un padre… Una foto ferma il tempo: ci mostra un istante irripetibile e lo fa per lunghissimo tempo (a volte anche quando non vorremmo più). Un’immagine può dire ciò che a volte non si riesce con le parole. Una foto può essere una forma d’arte e solleticare il nostro ego o fare felice chi la guarda Una fotografia può costituire una documentazione storica, politica, naturalistica, affettiva, legale, medica o scientifica (ci credo solo se lo vedo), anche se oggi … può essere anche finzione, bugia, satira, insulto, condanna. Può essere fantasia, eros, pornografia, dolcezza o violenza. Insomma ci sono migliaia di motivi per cui ogni giorno qualcono alza una macchina fotografica e scatta, se no non si spiegherebbero le migliaia di apparecchi venduti o i milioni d’immagini che vengono prodotte.
Qualunque sia il motivo per cui lo si fa è sempre una buona ragione.
E voi, perché fotografate?
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