"Milano ha perso lo scatto"
Così l'amico Ferdinando Scianna titolava sul Domenicale di ieri del Sole 24Ore la notizia dell'annunciata chiusura di FORMA in quel di Milano.
Nove anni addietro la Contrasto in collaborazione con le migliori presenze editoriali di Milano, aveva ripreso e riconvertito la vecchia sede dell'ATM milanese e l'aveva trasformata in una autentica officina fotografica: mostre internazionali di assoluto livello, dibattiti, seminari, corsi di istruzione, scuole superiori, biblioteche, collezionismo, avevano fatto di FORMA un punto di riferimento internazionale.
Per il sottoscritto FORMA era l'espressione di quell'imprenditoria che ha fatto grande Milano grazie alle sponsorizzazione offerte ad istituti culturali come la Scala o come il Piccolo.
Adesso l'Amministrazione vuol riprendersi i locali dopo che gli altri li hanno restaurati (e che restauro!) e messi in avviamento: l'amministrazione comunale si riprende un capitale arricchito dall'altrui lavoro e lascia che in quella sede quella moltitudine di iniziative che si chiama "fenomeno fotografia" rimanga senza riferimento.
Un regolare affitto a quanto pare non basta; si parla di un comodato perchè non si vuol tener conto di quanto la Fondazione Forma , soggetto privato, offre in termini di patrimonio culturale all'interesse del pubblico: a quanto pare occorre sempre questuare (pietire) per ricevere ospitalità in ex conventi, ex stabilimenti, piazze da togliere al passeggio.
Crisi economica che diventa miopia culturale? Comunque la mettiamo il segnale del disagio è forte.E, dopo la crisi di Alinari ,assolutamente drammatico in prospettiva.
FORMA pare che continuerà nei suoi programmi (la monumentale retrospettiva su Berengo Gardin è già stata messa in opera) ma quel punto di riferimento obbligato per i fotografi che passavano da Milano ormaI scomparirà?
Brilla ancora la "Madunina de luntan" ma "Milano non è un gran Milan"!
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