Il martedì Giallo è stato dedicato dall’ottimo Pippo Pappalardo, al “bambino di Scanno”, scatto datato, ma ancora molto attuale, selezionato al MOMA di New York come massima ed unica rappresentazione della fotografia italiana. L’analisi, o meglio, l’eviscerazione, posta in essere da Pippo, è stata un piacevole monologo, tutto da ascoltare e da assaporare, facendo sorgere in capo ad ogni uditore dubbi, incertezze, chiarezze, associazioni….. insomma questa immagine bidimensionale in B&N, racconta, racconta moltissimo. A me personalmente, non appena ho cominciato ad osservarla, mi si è presentata davanti agli occhi la matematica, si proprio cosi (forse mi sono addormentato ed ho sognato).
Partendo dalla forma dello scatto “Quadrato”, ho visto una "linea" che partendo dalla signora in primissimo piano mi ha trasportato l’occhio in modo uniforme, delicato e continuo sugli otto personaggi (tutti donne eccetto il bambino). Come se fosse una sorta di filo logico, dove il bambino rappresenta il punto "focale", il centro dell’immagine. Aggiungo che questa linea segue un andamento in lunghezza, ricordandomi proprio la forma del nostro caro stivale (ho proprio sognato).
Inoltre, sottraendo alle 3 donne dello sfondo le 2 donne centrali o quelle in primo piano il risultato è 1 (il bambino). Oppure sommando le 2 donne centrali o quelle in primo piano al bambino il risultato è 3 (le donne sullo sfondo).
Concludo dicendo che il tipografo Mario Giacomelli, da ieri è per me un esempio, un maestro, un fotografo da studiare, e perché no, da imitare.
Roberto Oriti
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