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Discussione: Mission Pietraperzia
#9451
PipPap (Utente)
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Sesso: Maschio Ubicazione: catania Compleanno: 1952-11-11
Mission Pietraperzia 9 Anni, 1 Mese fa Karma: 9  
Ultimo martedì' del cd. "anno sociale". Il programma prevede la visione ed il commento del lavoro dei soci intervenuti il giorno del Venerdì Santo, in Pietraperzia (EN), per fotografare i riti della Settimana Santa che in quella parte della Sicilia si arricchiscono di un simulacro del tutto particolare, a suo modo anche originale, di certo spettacolare, a metà strada tra simbolo religioso, totemico, da kermesse lontana dalle rituali tradizioni isolane, sicuramente ludico e festaiolo: stiamo parlando del famoso "Signuri di li fasci" ovvero un simulacro della crocifissione che diventa un concentrato di pietà popolare, di religiosa identità paesana; di raccoglimento comunitario intorno ad un simbolo al quale, peraltro, ognuno rivolge la propria attenzione, memoria, preghiera, canto, fatica, speranza.
Tante cose, insomma, troppe, come sempre nelle feste religiose siciliane; tante cose che con dovizia e precisione ci sono state illustrate da Francesco Barbera e Francesco Marino.
E poi le immagini, certamente spettacolari, sicuramente informative, opportune sotto il profilo della cronaca e della documentazione vuoi di tipo religioso vuoi di tipo vagamente antropologico.
"Sub specie fotografia" si è aperto invece il giudizio ed il commento della serata : un giudizio ed un commento laddove ironia e battute convivono, come sempre, con bonomia ed affetto e, laddove, nello stile ACAF, giudizio significa sempre esprimere liberamente un'opinione e mai una condanna, e dove dibattere, anche ferocemente, vuol dire scambiare opinioni e consigli per crescere e diventare più ricchi (proprio così "più ricchi".

Ci stiamo accingendo, come sapete in tanti, a pubblicare qualcosa intorno alla Settimana Santa in Sicilia, formulando la nostra proposta sulla scorta della passata esperienza. E' sotto gli occhi di tutti la superba qualità di quelle immagini, l'eccellenza della proposta, la sfida, libera e generosa, lanciata a tutta la fotoamatorialità.
Se confrontiamo il lavoro di ieri sera a quello di cui sopra, la bilancia pende decisamente in un certo modo; e, badate bene, sono gli stessi autori, è la medesima tematica.
Cos'è successo?
Mettiamo nel conto che la prima è una selezione attenta, severa, confrontata, vissuta, condivisa.
Aggiungiamo, anche, che la prima dispone di una certa omogeneità di presentazione, di cromia, di sequenza, di modalità culturale (varietà di luoghi, tempi e protagonisti).

Detto questo, e premesse tutte le altre possibili giustificazioni,
poiché siamo l'ACAF,
ovvero una familia, una societas, un'officina, e, soprattutto, un manipolo di amici che le cose non se le tengono per sé ma le confidano, con forza e consapevolezza, a chi sta loro accanto ovvero ai compagni di avventura e di poesia,
diciamo che il confronto con quanto abbiamo presentato alla Ursino - Recupero e che (lo ripeto) andremo a pubblicare, è piuttosto imbarazzante.

Non entro nel merito della trascorsa vicenda sotto il profilo didattico, di apprendimento, di divertimento, insomma di comunità; mi attengo solo ad un riscontro di tipo tecnico-accademico:
- se positiva appare la ricerca del dettaglio, del particolare, della scoperta insolita e sorprendente;
- se sempre benedetta si rivela la freschezza e la ingenuità della visione amatoriale e la passione a voler raccontare qualcosa che possa essere trasmessa a chi l'attende;
- non positiva si rivela una certa distrazione su due "fondamentali" di ogni coscienza fotografica: a) l'uso della focale più idonea, appropriata, efficace; b) la scelta o meglio ancora, l'individuazione di un punto focale necessario, giustificato, espressivo, coinvolgente.
Il dibattito ha certamente chiarito le ragioni di questo disagio ma, altrettanto, ha chiarito quanto sia importante la tanto bistrattata "chiacchera" sulla fotografia prodotta più o meno meccanicamente.
Per fortuna non mancavano sprazzi illuminanti che mi riportavano dentro al circolo dei compagni di avventura e di poesia che da sempre conosco: un taglio prezioso di fia, una sequenza ineccepibile di ritratti di Francesco, un fresco approccio narrativo di maumau.
Nel complesso, meglio il colore, che il b/n; meglio i dettagli che la scene di insieme; meglio la volontà di costruire tessiture, testi astratti, insiemi di geometrie che la restituzione realistica, tradizionale della festa.
E concludo, sono sempre le mie opinioni, discutibili proprio perchè tali e correggibili proprio perché tali.

Bilancio: siamo consapevoli della nostra forza operativa, della nostra capacità organizzativa, della nostra continua autocritica ma anche della nostra capacità espressiva per ciò che ci piace e che amiamo.
Partiamo dalla nostra storica esperienza senza farla pesare, anzi pensando che sia nata ieri; e rivolgiamoci a quanti ci stanno intorno con propositività ed intelligenza: insomma, niente di antico sotto il sole.

Questa, a mio avviso, rimane la rubrica più importante del sito: una sorta di eco, di verifica, di appello.
Mi ero ripromesso un anno sabbatico. Ho infranto la promessa perché mi è sembrato, liberamente, giusto farlo.

Di una cosa vi prego: non lasciatemi solo soletto.
 
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Ultima Modifica: 2015/06/26 10:23 Da PipPap.
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