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Musica picta – 22/05/2012 (1 in linea) (1) Visitatore
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Discussione: Musica picta – 22/05/2012
#6971
Caristofane (Utente)
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graphgraph
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Musica picta – 22/05/2012 12 Anni, 2 Mesi fa Karma: 2  
Dato: Ogni anno la terza domenica di maggio è dedicata all' infiorata evento della primavera della città di Noto.
Che fare? Ecco l’interrogativo che spesso affligge l’appassionato di fotografia di fronte ad un evento, magari interessante, ma certo conosciuto, talora anche inflazionato. Come proporre una visione diversa? Come comunicare un evento?
Innanzi tutto per raccontare qualcosa, fare un “reportage” come si usa dire, occorre documentarsi, di luoghi eventi, luci, tradizioni, significati, etc. Perché non è possibile raccontare, anche fotograficamente, qualcosa che non si conosce. Poi occorre un progetto, anche di massima, non vogliamo essere tanto pignoli quanto un professionista (Jordi ad esempio si procura mappa e bussola e studia da dove sarà la luce migliore ad un determinato orario). Quindi sopralluogo, progetto operativo, costruzione del lavoro. Si cerca di ottenere le immagini che servono al progetto. Si può partire con il lavoro. Infine a casa lenta e meticolosa costruzione.
Salvo Ragusa e Giovanna Pappalardo si sono inventati così una storia fotografica, figlia di una ricerca, una riflessione, un progetto. Hanno così deciso di andare a vedere (e fotografare) non l’evento finale, magari di domenica in un bagno di folla, ma la preparazione, a partire dal giovedì e per tutta durata fino al risultato finale raggiunto al sabato mattina. Hanno proposto un lavoro leggiadro, “leggero”, fresco di petali di fiori, in contrasto con un’ambientazione pesante, barocca: Noto. E lo hanno fatto con garbo e delicatezza, restituendoci la storia di un paese: un tempo sconosciuto, poi scoperto, quindi devastato dal terremoto, infine recuperato per essere fruito da chi con gioia e lavoro lo arricchisce per pochi giorni, a primavera, di splendidi decori floreali e vegetali. Di tutto viene usato infatti per realizzare le figure a tema, non solo petali, ma anche semi, foglie, torba, legumi, cereali e tutto ciò che trovandosi in natura è ricco di sfumature di colore. Tutto frutto di un lavoro certosino, manuale. Tutto destinato infine ad essere spazzato via in un attimo dalla spazzatrice meccanica, segno forse della caducità della vita o del continuo mutare delle stagioni e del rapido correre via della primavera, che, in Sicilia, lascia presto il posto al torrido caldo dell’estate. Mi ricorda un po’ la cerimonia dei Mandala tibetani, in quel caso certosini lavori fatti di sabbie colorate, a volte grandissimi e raffinatissimi, che durano solo il tempo della funzione sacra, ma subito dopo vengono distrutti.
Così i nostri fotografi hanno dedicato due giorni, ma soprattutto due notti a seguire e registrare fotograficamente la preparazione di tale evento e il luogo e il lavoro e il risultato finale. Riportandoci infine un reportage piuttosto esauriente della loro fatica, godibilissimo visivamente e musicalmente.
Cos’altro aggiungere… bravi! E… viva la primavera!

Emanuele

 
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E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
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#6976
giovanna (Utente)
utente junior
Messaggi: 61
graphgraph
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Re:Musica picta – 22/05/2012 12 Anni, 2 Mesi fa Karma: 0  
Non avevo pensato al paragone con i Mandala Tibetani. In effetti anche i fiori subiscono lo stesso destino anche se per essi è involontario mentre i Mandala (se ben ricordo) sono distrutti volontariamente.
Grazie per le belle riflessioni che condividi con tutti noi.
 
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