ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
  • Decrease font size
  • Default font size
  • Increase font size
ACAF Forum
Benvenuto/a, Ospite
Prego Accedi o Registrati.    Password dimenticata?
Pasqua in Sicilia – 10-04-11 (0 in linea) 
Vai a fine pagina Rispondi al messaggio Preferiti: 0
Discussione: Pasqua in Sicilia – 10-04-11
#6589
Caristofane (Utente)
Carpe diem!
utente platinum
Messaggi: 447
graphgraph
Utente non in linea Clicca qui per vedere il profilo di questo utente
Socio Nr.: 409 Sesso: Maschio Compleanno: 1964-12-15
Pasqua in Sicilia – 10-04-11 12 Anni, 3 Mesi fa Karma: 2  
Bene!
Sembra che Pasqua abbia portato un grande fermento all’ACAF. Benissimo!

Innanzi tutto ad Alberto: prego, sei il benvenuto tu e tutti gli altri amici che vorranno inserire i loro pensieri in questo piccolo spazio che immeritatamente l’ACAF ha voluto tributarmi. Non esistono spazi chiusi da noi e questa, lo sai meglio di me, come lo sanno tutti coloro i quali per un motivo o per l’altro frequentano la nostra amata associazione, e’ una delle cose più belle dell’ACAF.

Leggo sul forum, ma ho sentito anche in sede, in questi ultimi tempi, diverse richieste. Sono richieste di confronto, di lettura delle immagini, di critica, di stimoli e perfino di “compiti per casa”.
Bene, siamo qui per questo.

Come vedete nei limiti concessi dal poco tempo libero e dalle nostre capacità sia io che altri, soprattutto Alberto, cerchiamo di farci carico di commentare le foto che avete la voglia di sottoporre ad una lettura dei soci in galleria. Nel frattempo il buon amico Pippo Pappalardo si è fatto carico di allestire un mini-corso (non così mini visto che è durato un’intera domenica, ma è stato anche preceduto da confronti, dibattiti ed esercizi in sede) sulla lettura dell’immagine. Compito questo non del tutto privo di difficoltà, ma al quale vi invito tutti a dedicarvi, perché, come ho già avuto modo dire, solo lo sforzo di esprimere cosa e perché un’immagine incontra o no il vostro gusto fa crescere veramente nella cultura fotografica. Da questo sforzo di solito poi nasce l’esigenza di approfondimenti, letture, confronti … cultura e conoscenza.

Nel frattempo le serate dell’ACAF cercano di mutare in direzione del confronto (sempre sereno e costruttivo), della lettura e della critica dell’immagine.
Comprendo che molti aspirano a salire quei gradini che portano dalla semplice conoscenza tecnica di un mezzo espressivo (un’arte?) come la fotografia alla costruzione dell’Immagine con la I maiuscola.

La fotografia però è quacosa di più che riprodurre il reale e mi riallaccio a quanto magnificamente espresso da Alberto. La fotografia è innanzi tutto interesse verso ciò che dobbiamo fotografare. Senza interesse viene meno quell’empatia di cui Alberto ci parla. Qualunque sia il soggetto della foto, sia esso una persona, un paesaggio o una cosa, ci deve innanzitutto interessare o colpire in qualche modo, perché poi ci venga voglia di “riprodurlo” fotograficamente. Certo questo non basta (per una semplice riproduzione del reale basta una qualsiasi compatta automatica), ma è il primo passo. Poi dobbiamo entrare in sintonia con quanto vogliamo fotografare. E qui è già un po’ più difficile. Se si tratta di una cosa ci limitiamo a guardarla un po’ a studiare le luci, la composizione … e così via per poterla enfatizzare o esprimere al meglio, ma dobbiamo anche entrare "dentro" la cosa, comprenderne a fondo la sostanza, per poterla poi esprimere. Se si tratta di persone o avvenimenti a forte valenza sociale, come la Pasqua appunto, il discorso si fa più complesso. Nasce l’esigenza di interagire con questi soggetti, che poi sono persone come noi, con le loro idiosincrasie, simpatie e antipatie, paure, espressioni, non solo fenotipiche, ma anche caratteriali. Certo non si può pretendere di piombare su di una persona, magari anziana, mitragliarla di fotografie, senza un se e senza un ma, e poi andare via lasciandola allibita a chiedersi il perché di tale "aggressione" (ricordate o andate a rileggere quanto ho scritto a proposito del ritratto fotografico e della sua valenza aggressiva). La fotografia stessa, oltre che l’educazione, pretende che con quella persona, con quell’avvenimento, entriamo in “comunione” (e non solo per Pasqua!). Scambiamo qualcosa, dimostriamo un interessa, un'empatia, per poterne ricevere in cambio. Allora lo scambio reciproco porta alla conoscenza, alla socializzazione e, perché no, a volte ad amicizie durature. Poi, soltanto poi, viene la tecnica fotografica. Per quella ci sarà sempre tempo, modo e disponibilità, in sede e fuori, per affinamenti successivi, ma per la prima parte, la più importante, occorre trovare in noi la forza, la capacità, il modo, di vincere le nostre retrosie (e i nostri egoismi) e porgerci “all’Altro”. In questo senso leggo io, concedetemelo, la sentita testimonianza di Alberto e l’nsegnamento di Jordi.

E veniamo alla serata di ieri (questa era solo un’introduzione). Un interessante confronto, ancor più che il sito geografico e circostanziale era per molti lo stesso, è venuto fuori. E se il numero elevato di immagini ed il breve tempo a disposizione non ci ha dato modo di approfondirci nella lettura dell’immagine singola, alcune cose sono comunque venute fouri.
Fatto salvo quanto detto nell’introduzione e un medio-buon livello delle immagini con qualche picco e qualche inevitabile caduta, è venuto fuori un bel racconto di alcuni aspetti, probabilmente i più folcloristici, pagani e teatrali, della Pasqua siciliana. Anche se molti altri riti sono ancora da scoprire, documentare e far conoscere. Come sempre prevalgono due temi fotografici fondamentali: quello documentativo e quello intimistico-concettuale-sentimentale. Da una parte la fredda rappresentazione, dall’altra la partecipazione emotiva (e vi rimando a quanto sopra). Anche la rappresentazione fotografica ne è una diretta conseguenza dal punto di vista stilistico-espressivo.
Per quanto riguarda i risultati tecnici … ecco che venire fuori la voglia di crescere, ma anche le inevitabili ingenuità. “Alcune cose sono viste e riviste” è stato detto. Si, è vero, ma bisogna per forza passarci per andare oltre, è un percorso obbligato. Altri erano evidenti errori formali o sviste. Gli errori formali si correggono facendoci “l’occhio” e maturando la cultura dell’immagine (lettura fotografica!), le sviste, sono piccole ingenuità tecniche appunto, che vanno evidenziate per non ripeterle. Quindi niente offese facili per favore. Qui mi riallaccio all’inizio di questo mio scritto, come anche di quello di Alberto, si cresce e si impara sempre, Alberto ha imparato che bisogna avvicinarsi molto al soggetto, e non solo in senso fisico, ma "anche" in quello, per ottenere un’immagine “che sia bella abbastanza” come ci dice l’immortale Capa. Altri hanno imparato che i divieti di sosta è meglio lasciarli fuori dalla fotografia. Altri hanno scoperto l’importanza della luce. E così via.
Io?… Io ho scoperto, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, l’importanza dell’umanità nella fotografia. Ho scoperto che, al di la delle foto belle o brutte che faccio, è bello uscire con un amico con la scusa di fotografare. Ho scoperto che a volte occorre mettere da parte la macchina fotografica e stare ad ascoltare, perché le persone sentono il bisogno di raccontare e di essere ascoltate. Ho scoperto che se chiedi puoi trovare qualcuno disposto ad ascoltarti ed aiutarti, se ne senti il bisogno. Ho scoperto che questa nostra terra è ricca, ancor più ricca di quanto pensassi, di storia, cultura, tradizioni, ma soprattutto di calore umano e altrettanto ricco è il nostro gruppo. Ho scoperto che c’è gente che è disposta a darti qualcosa se lo chiedi con garbo e che l’egoismo non è un male così diffuso. Ho scoperto che ad un sorriso quasi sempre risponde un sorriso, così ho imparato a sorridere di più.
Bé direi che per quest’anno è stata una Pasqua proficua ed anche che vi ho annoiato abbastanza con i miei sentimentalismi.

PS per quanto rigarda le richieste di confronto, di lettura delle immagini, di critica, di stimoli e compiti per casa, stiamo cercando di portare avanti un progetto in tal senso.

A martedì.

Emanuele.

 
Riporta a un moderatore   Loggato Loggato  
 
Ultima Modifica: 2012/04/11 19:42 Da Caristofane.
 
E\' un\'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con la testa e con il cuore.
Henri Cartier-Bresson

Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Andreas Feininger
  Per scrivere in questo Forum è prima necessario registrarsi come utenti di questo sito.
Vai all'inizio pagina Rispondi al messaggio
Powered by FireBoardscarica gli ultimi messaggi sul tuo computer!

Social network

Segui l'ACAF

instagram.png fb-art.png twitter-logo.png
youtube-128.png