Una "solita" serata ACAF:
incontro, saluti, quattro chiacchiere, poi la presentazione della serata, come sempre Cosimo e Salvo a presentarci le novità, gli appuntamenti, a ricordarci le scadenze, a tributare gli onori (questa volta per il nostro amico avv. Pippo Pappalardo, insignito del titolo onirifico di "Seminatore" FIAF, ancora auguri!), poi viene presentato l'Autore della serata: Licio La Rocca (socio fondatore ACAF), si scherza, ci racconta, si schernisce, poi, timidamente, lascia la parola alle immagini, si spengono le luci e... inizia la magia. La "solita" magia delle immagini e della musica, quella che ti fa rimanere muto a guardare per tutta la durata dello spettacolo. Cinema? no non è il cinema è un'immagine ferma cadenzata, meditata, non è il continuo fluire dell'esistenza che ci offre l'immagine in movimento, ha più il passo lento della poesia, sono attimi, riflessioni, piccole pause di meditazione ... la fotografia è così.
Ma veniamo all'argomento della serata si parlava di scherma e di un grande avvenimento di scherma in particolare: i mondiali di scherma tenutisi lo scorso anno a Catania. Nemo propheta in patria... anche in questo caso l'avvenimento non è stato degnato più di tanto dai Catanesi e dalle Autorità locali del valore simbolico che una tale manifestazione rappresentava per la nostra città. Fossero stati i mondiali di calcio, forse, ma tant'è...
Licio si è, per così dire, intrufolato in quest'evento, in punta di piedi; con tutta la curiosità e l'aspettativa di conoscere che un buon fotografo si porta dietro, ha saputo familiarizzare con l'ambiente e riportarci un buon ritratto della vita sportiva degli atleti all'interno di un evento di tale importanza. L'esultanza per le medaglie, i momenti di pausa, gli scherzi, la concentrazione e il riscaldamento prima di un incontro, gli attimi familiari all'interno della manifestazione, i pianti e la delusione per la sconfitta, la gioia e l'esultanza per la vittoria e poi botte, affondi, flèche...
Poteva finire li. Ma l'emozione la ha colto e lui ha saputo dare sfogo alla sua emozione, così a sorpresa la scena si trasforma i contorni sfumano, gli atleti si fanno indistinti, mossi, una danza eterea ora si presenta su quelle pedane ed un pensiero, c'è gente che combatte per qualcosa... ed ecco che il combattimento di spade diventa un combattimento più importante che un semplice sport, una metafora della vita stessa e di come occorre combattere ogni giorno per qualcosa, per venire al mondo, per andare avanti, per ciò in cui si crede.
Finiscono le immagini, si accendono le luci, esplode l'applauso. Licio ora è commosso e felice che il suo lavoro sia piaciuto. Lavoro si, perchè ricordiamoci che occorre tempo e fatica e impegno per costruire un diaporama.
Segue la discussione, le domande, le critiche, i complimenti.
Poteva finire li, ma abbiamo avuto anche tre graditi ospiti, per l'occasione l'organizzatore della suddetta manifestazione mondiale di scherma: il dott. Sebastiano Manzoni, e i suoi stretti collaboratori: la dott.ssa Sofia Santuccio e l'architetto Francesco Barbagallo, artefici tutti insieme una così splendida impresa. L'ACAF li ha voluti omaggiare dello splendido libro che l'anno scorso ha pubblicato in tiratura limitata: "U iancu e u niuru", con le belle immagini dei soci ACAF, ma anche di molti grandi autori siciliani incluso il grande Sellerio di recente scomparso. Mi è sembrato che anche il dott. Manzoni sia rimasto colpito dalla diaproiezione e dall'associazione in senso positivo, ovviamente.
E poteva finire li, ma era il compleanno dell'ACAF: 26 anni! una ragazzona! Così abbiamo festeggiato con pizza e torta "ACAF".
A questo punto poteva proprio finire li, ma abbiamo continuato, seduti in cerchio, su strapuntini di sgabello o in comoda poltrona a parlare apertamente, da amici, un piccolo gruppo, tenace, desideroso di scambiarsi ancora qualche opinione, qualche parere, chiedere consiglio, proporre delle idee, raccontare di viaggi.
Ci siamo salutati alla fine e poi... è davvero finita li.
... tornavo a casa, stanotte (ormai s'era l'una di notte), sul motorino una volta tanto, e di colpo mi sono sentito un ragazzino, tornato indietro per magia di trent'anni, leggero e libero...
Una magia? no la "solita" serata ACAF.
Auguro una splendida luce a tutti.
Emanuele.