«Il paesaggio è il riflesso degli stati d'animo dell'osservatore che lo modifica nell'immaginario psicologico» (Giuliana Andreotti, Paesaggi culturali, 1996, p. 51)
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (Art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana)
Non voglio nemmeno lontanamente cercare un confronto con il "nostro" Pippo Pappalardo, non ne ho le competenze, né la cultura, né ... la memoria. A me piace ragionare (sragionare?), porre qualche dubbio Socratico qui e la, imparare, godere di spirito e di sguardo.
Dunque non v’intratterrò sul significato di paesaggio, né sui suoi archetipi concettuali. A me basta aver goduto di belle immagini e aver conosciuto, attraverso queste, luoghi a me sconosciuti.
Spesso mi stupisco di come a volte si vada a cercare lontano una bellezza che la Nostra Terra ci offre generosamente a portata di mano solo a saperla cercare, a volerla conoscere, a provare a scoprirla.
Così Giovanni Balsamo e Alberto Privitera, graditi ospiti dell'ACAF, ieri sera ci hanno offerto la loro emozione, che traspariva dal racconto delle immagini e dalle immagini del racconto, di un lungo viaggio durato per varie stagioni attraverso il territorio dei Nebrodi. L'emozione e l'entusiasmo per questa loro esplorazione e scoperta della loro/nostra Terra erano evidenti e contagiosi. Ed i nostri amici ce li hanno offerti con grande simpatia.
Le critiche come sempre non sono mancate, ma critiche buone, segno evidente che i risultati della loro fatica sono stati apprezzati dal numeroso pubblico della serata.
I Nebrodi, dicevamo, non semplicemente una catena montuosa, ma un articolato complesso paesaggistico di rara bellezza e di grande varietà. Ricco dal punto di vista botanico, geologico e faunistico. Tanto bello quanto poco pubblicizzato (e questo forse è un bene) e poco protetto (e questo è certamente un male). La bellezza dei luoghi, la capacità dei nostri amici di trasfondere le sensazioni provate nelle loro immagini, promuovendo empatia nel pubblico presente, la gradevole colonna sonora associata, ci hanno offerto uno spettacolo gradevolissimo. Merito anche della incredibile bellezza dei luoghi, insolitamente ricchi di vegetazione e fonti d'acqua, in una terra che appare, nell'immaginario stereotipo comune, calda e arida, bruciata da implacabile sole e avara d’acqua e boschi ombrosi: un assolato campo di grano sotto il sole di mezzodì. E invece i NEBRODI offrono uno spettacolo degno delle più blasonate colline Toscane o Alpi del Trentino. Tanto più spettacolare quanto più inaspettato agli occhi dell'ingenuo spettatore.
Non posso che dire bravi ai nostri amici Giovanni e Alberto ancora una volta per la scelta dei luoghi, dei momenti, delle luci e per la simpatia e l'entusiasmo portati ancora oggi con loro nel proporre queste immagini.
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