Ho avuto modo di vedere ieri la mostra fotografica Double-decker presso la libreria Cavallotto.
Premesso che, come altre volte ho avuto modo di constarare, la libreria in questione non tiene nel dovuto conto le mostre fotografiche. Infatti non una scritta o cartello qualsiasi indicava che nella sala in alto, chiusa e con la scala bloccata da un espositore si trovasse una mostra fotografica. Ho anche pensato, in principio, di aver sbagliato libreria. Allora ho chiesto ad un commesso, che mi ha autorizzato a scavalcare l'espositore e salire al piano di sopra. Qui un altro commesso mi ha gentilmente acceso le luci (perchè il buio era totale) e finalmente ho potuto ammirare le immagini che le nostre amiche Daniela, Rossella e Lucia avevano esposto.
Perdonatemi lo sfogo, so bene che un'importante libreria che si presta a mettere a disposizione i propri spazi è da eloggiare. Ma non è la prima volta che mi trovo in queste condizioni presso la suddetta libreria. Se io accolgo un ospite non lo rinchiudo nello sgabuzzino! o, se non mi và di ospitarlo, lo dico chiaramente e magari non o faccio nemmeno entrare.
In fondo una mostra fotografica, oltre ad essere un raro evento culturale a Catania (le librerie dovrebbero servire anche a dispensare cultura), è anche un'attrattiva per chi, andandola a visitare, magari si ferma anche a comprare un libro. Poi ci lamentiamo che mancano i lettori (o forse dovrei chiamarli acquirenti?). Da Feltrinelli tanto per fare nomi e cognomi, non ho avuto la stessa impressione. Che ci vuole a mettere due cartelli che indicano che c'è una mostra in corso, magari all'ingresso, e due frecce a indicare la strada? per poi non parlare delle sedie impilate davanti alle stampe!
Quella che fino a poco tempo fa era forse la più grossa ed importante libreria di Catania, dovrebbe avere più rispetto per i suoi ospiti, ma soprattutto dovrebbe farsi paladina, di tutte le possibili iniziative culturali ed anzi stimolarle lei per prima. A parte i vantaggi che ne deriverebbero in termini pubblicitari e d'immagine, mi sembra essere una sorta di dovere morale.
Fine dello sfogo.
Torniamo a "le immagini che le nostre amiche Daniela, Rossella e Lucia avevano esposto".
Alcune le conoscevo già per averle apprezzate, qualcuna anche commentata, in galleria. Altre mi sono giunte nuove, ma le ho comunque apprezzate. Complimenti a tutte e tre! Il bianco e nero mi sembra ben elaborato e ben stampato, con neri profondi e buon contrasto. Le immagini raccontano di un paese altro, con i suoi costumi e i suoi monumenti, i suoi abiti e i suoi luoghi vssuti, ma senza stereotipi scontati. Anzi alcune immagini per la loro prospettiva ardita e per il punto di vista inconsueto mi hanno colpito moltissimo. Ancora un plauso a delle immagini veramente belle.
Con affetto e buona luce,
Emanuele.
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