ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

La prestigiosa rivista National Geographic ha pubblicato meritoriamente l'eccellente reportage che il nostro Forgione ha realizzato a S. Marco d'Alunzio durante la processione del Crocefisso dell'Ara Coeli, al sorgere della primavera.
Dopo la visita fotografica realizzata dai nostri soci, qualche anno addietro, e in questa storica rubrica commentata dall'amico Emanuele, ritorniamo sull'evento che ha interessato la celebre rivista.
Dove risiede l'interesse? La solitaria posizione del paese sulle ultime propaggini dei Nebrodi? La storicità di una liturgia che affonda le sue radici nel lontano Medioevo? Il nascondimento penitenziale dei suoi protagonisti?
C'è tutto questo; e di certo nelle modernità del terzo millennio ci sembrano della fortunate sopravvivenze che testimoniano ancora della capacità di una comunità di far rivivere un gesto che, con risoluzione e devozione sincera, si riporta all'esperienza della penitenza.
Ed è proprio questo elemento che vien fuori dai fotogrammi del nostro socio: 33 persone (tante come gli anni della vita terrena del Cristo) coprono totalmente le loro fattezze e, invocando sommessamente pietà e misericordia, contrassegnano il percorso che va dalla discesa della croce alla deposizione nel sepolcro.
Un percorso che il tempo, la stagione, la comunità fanno sacro come una semina, come un'attesa, come un nuovo vedere.
Per intanto, accanto ad un Cristo le cui pregevole statua lignea non poggia mai il suo "peso" sulla terra, sta l'effige della Madre dei Sette Dolori verso la quale la devozione appare più esplicita, quasi confidenziale.
Non siamo nella teatralità del racconto delle Passioni e delle Settimane Sante, non ci sono qui né "spartenze" né "cerche": c'è un aggrapparsi alla croce, un guardarla discretamente, un invito alla preghiera, alla meditazione: si vive, forse, la fine della quaresima alle soglie di una prima vera?
Tanto mi è parso che emergesse nelle immagini del fotografo, più adatte, a mio avviso, al racconto fotogiornalistico e meno al ritmo del racconto audiovisivo;
e ancor quando il nostro proiettore non abbia reso giustizia dei contrasti cercati in un bianconero ben individuato per la ripresa e per la rappresentazione, le scene di insieme, i volumi plastici, le direttrici visive, ben assecondanti il senso della processione, ci hanno confortato dell'assoluta maturità fotografica del nostro Lello tanto apprezzata nel passato e tanto attesa, per condividerla, nel prossimo futuro.

Grazie Pippo,
per la bella recensione mi dispiace tanto che il proiettore non abbia reso il giusto bianco e nero (era un po troppo chiara la proiezione) b/n scelto per esigenza di omogeneità degli scatti, il mio intento con l’audiovisivo era di raccontare un po le mie, e le sensazione che questa processione trasmette, cercando di coglierle attraverso i protagonisti (i babbaluti e suoi devoti) ho preferito escludere tutto quello che ci gira intorno (dalle bancarelle alle semplici persone che assistono ecc) per scelta, perché ho preferito questo taglio, poi il montatore a fatto il resto tirando fuori quel montaggio di oltre 7 minuti. Spero in un prossimo futuro di condividere altri progetti insieme a te ed agli amici dell’acaf

Un caro saluto Lello FARGIONE