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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... (1 viewing) (1) Guest
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TOPIC: Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio...
#1633
Daniele Musso (Visitor)
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 9  
Non voglio che sia l'inizio di una polemica, l'argomento e' di sicuro interesse comune, continuiamo senza trascendere sul personale.
 
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Last Edit: 2008/11/14 09:37 By .
 
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#1638
spotlight (User)
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 0  
La parte del cervello adibita alla visione e nella parte destra dell' encefalo poi a livello del tronco encefalico ( nuca) i nervi si invertono .
Di certo una visione abituata come la nostra a leggere e scrivere da sinistra verso destra ti porta a dare piu' peso ed importanza alla parte sinistra di una immaggine...

che vuol dire che non solo vediamo realmente al contrario ma anche sottosopra...

L' ottica è la parte della fisica che descrive il comportamento e le proprietà della luce e l'interazione della luce con la materia
( Wikipedia)

Cio' che dici tu e' un'altro discorso, giusto per carita', l' ho aveva detto mary e anche martenas.

non credo gnato dato le tue precedenti critiche burlesche nei miei confronti
sei nella condizione di dire..sii piu' calmo...

lo sono a prescindere...

ma se fai battute..e poi te ne ricambiano una..lascia vivere e non te la prendere.

nessuna polemica..il discorso per me si chiude qua in ogni caso.

Ciao Gnato

Ciao Dany
 
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Last Edit: 2008/11/14 12:50 By spotlight.
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#1641
gnatophillum (User)
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 0  
secondo me l'ottica, come la stai intendendo tu non centra. per me è più questione di biologia e come si è abituati.
per il resto la critica iniziale l'hai vista tu, io ho semplicemtne risposto. fine.
 
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#1642
martenas (User)
l'uomo che racconta l'uomo
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 3  
Giusto per chiarire e completare l' argomento .....qui è solo una questione di crescita fotografica per tutto il forum , ed io per crescere ho bisogno anche di tutti voi....

quote : L' ottica è la parte della fisica che descrive il comportamento e le proprietà della luce e l'interazione della luce con la materia
( Wikipedia )

Bene,mi dispiace deluderti Spotlhight ma la fisica ottica non c' entra nulla, dal momento che la luce e quindi l' immagine arriva alla retina, la fisica dopo si ferma. Dopo subentrano altri fattori neuro-fisiologici e neuro-psicologici uno essenziale che è l' abitudine alla visione.Scrivi da sx verso dx, leggi da sx verso dx ed è normale per il cervello guardare un' immagine da sx verso dx. Quindi una immagine col peso maggiormente visivo sulla dx, al cervello diciamo che puo' "stonare un po' " . Come dice Mary un arabo ha sviluppato un 'altro tipo di visione rispetto alla nostra parlando di peso dell' immagine. Vale stesso discorso come dice Gnato per i tiratori scelti o chi tira con l'arco mirando con l' occhio destro, ma si potrebbero fare tanti altri esempi anche patologici come nistagmi ecc.

Quote: che vuol dire che non solo vediamo realmente al contrario ma anche sottosopra...

Ma spero che tu non veda realmente al contrario vorrebbe dire che hai problemi seri di visione ......

L'immagine viene elaborata dal cervello e non dall 'occhio. Tu non vedi al contrario, o sottosopra è l' immagine sulla retina che arriva sottosopra , ma al tuo cervello viene elaborato tutto correttamente. TU vedi alla fine REALMENTE col cervello. Quindi per concludere tutto è attribuibile solo ad una questione di abitudine alla visione e conseguente ad una plasmaticita' del cervello.
Ciao e buona visione
 
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Last Edit: 2008/11/14 18:37 By martenas.
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#1643
spotlight (User)
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 0  
L'occhio vede, il cervello sa già


di: Massimo Piattelli Palmarini

I neuroni «capiscono» prima ciò che si imprimerà nella retina Da uno studio del San Raffaele nuovi risultati sui meccanismi cerebrali della percezione visiva

Gli studi di due neuroscienziati del San Raffaele di Milano confermano la distinzione tra stimolo visivo e percezione consapevole. Il ruolo delle saccadi, rapidi movimenti oculari: dai loro «tempi» dipende la presa di coscienza di ciò che ci circonda In questi ultimi anni, la registrazione fine dei processi cerebrali in tempo reale ci ha rivelato qualcosa che forse non ci fa del tutto piacere. Cioè che il nostro cervello, o meglio qualche porzione di esso, «sa» cosa faremo un attimo prima che noi stessi lo si sappia. Metto questo «sa» tra virgolette, in quanto ci è arduo credere che un ammasso di cellule, per quanto solerti e ben interconnesse, possa davvero sapere qualcosa. Resta il fatto, comunque, che qualcuno al di fuori di noi può tendenzialmente prevedere quanto noi, dopo qualche attimo, sentiremo e faremo.

Solo qualche attimo, certo, ma esiste davvero il libero arbitrio, se percepire, sentire e decidere discendono da binari cerebrali così obbligati? Un nuovo risultato viene ora rivelato, sull'ultimo numero della rivista internazionale specialistica The Journal of Neuroscience, da due neuroscienziati e psicologi sperimentali dell'Università San Raffaele di Milano: Claudio de' Sperati e Gabriel Baud-Bovy. I loro astuti esperimenti mostrano come il dramma che potremmo intitolare «neurone sa, ma tu (ancora) no!» investa anche il guardare e il vedere, ovvero quanto di più basilare, onnipresente e rapido esiste nella nostra vita mentale e cerebrale.

Premettiamo che, senza requie, due o tre volte al secondo, i nostri occhi fanno qualcosa di cui non abbiamo alcuna consapevolezza, cioè rapidissimi movimenti in varie direzioni, chiamate in gergo saccadi. Se, per assurdo, un movimento saccadico potesse durare un intero secondo, il nostro occhio girerebbe su se stesso circa tre volte. Ebbene, de' Sperati mi dice testualmente: «I movimenti oculari saccadici sono a un tempo padroni e schiavi della visione. Padroni, perché sono loro a dettare quale stimolo visivo cadrà sulla retina; schiavi, perché sono guidati dalle domande che il nostro cervello pone come conseguenza di ogni successiva fissazione oculare».

SI GUARDA PRIMA DI VEDERE - I loro esperimenti rivelano qualcosa che già si supponeva, cioè che l'occhio si indirizza verso un oggetto prima che questo sia stato visto in maniera pienamente consapevole. Si guarda prima di vedere, insomma. Baud-Bovy mi spiega, in breve sintesi, l'esperimento stesso: «Si fa lampeggiare per un istante un puntino luminoso in prossimità di un secondo stimolo in movimento. Il primo stimolo non viene percepito nella sua posizione fisica, bensì stabilmente spostato di una piccola quantità in direzione del movimento, come se il movimento del secondo stimolo avesse trascinato con sé il primo stimolo». Quale lezione trarne ? «Ci si potrebbe aspettare che, se si chiede a un osservatore di muovere gli occhi verso il primo stimolo, questi guardi verso la posizione percepita (e illusoria), e non verso la posizione fisica dello stimolo, che non viene registrata nella percezione.

E così è infatti, ma solo se la saccade parte un po' meno di mezzo secondo dopo la presentazione dello stimolo, cioè abbastanza tardi (si consideri che una saccade può essere diretta a un bersaglio in soli uno o due decimi di secondo). Se la saccade parte prima, il movimento oculare è invece accurato, ed è diretto verso la posizione fisica, invisibile, del primo stimolo. Quanto più la saccade ritarda a partire, tanto più è “contaminata” dalla percezione illusoria. In altre parole, nel “primo mezzo secondo”, guardare (la saccade) e vedere (l'immagine cosciente dello stimolo) sono dissociati, e le saccadi, pur essendo accurate, partono “alla cieca”. Solo nel volgere di mezzo secondo dalla presentazione dello stimolo i meccanismi di generazione delle saccadi accedono pienamente al segnale visivo che corrisponde alla visione cosciente».

UN CANALE PER IL «COSA» E UNO PER IL «DOVE» - La scommessa degli autori è che il graduale cambiamento della codifica della direzione saccadica nel tempo riveli la dinamica temporale della formazione della percezione visiva consapevole nella corteccia cerebrale, cosa che si è sempre rivelata assai ardua da studiare. Da circa quindici anni si sapeva che esistono due canali cerebrali distinti: uno che presiede alle risposte motorie a uno stimolo visivo (movimenti dell'occhio compresi), e un altro che presiede in qualche modo misterioso ciò che noi percepiamo consapevolmente a seguito di quello stesso stimolo. Un canale per il «cosa» e uno per il «dove», che poi vanno a ricomporsi.

Questa nuova scoperta di de' Sperati e Baud-Bovy conferma che le due vie sono anatomicamente separate, non solo, ma che lo sono anche i loro tempi di elaborazione dei segnali rispettivi. Mi spiegano: «Il segnale visivo in arrivo dalla retina è utilizzabile dopo pochissimo tempo dai circuiti della corteccia che generano i movimenti oculari saccadici, ma solo in un secondo momento dà luogo alla percezione consapevole». Che si possa guardare senza vedere, insomma, non è solo il risultato di distrazione, dell'avere la testa tra le nuvole, bensì di meccanismi microscopici connaturati a come funziona il nostro cervello.

Una cosa e' la fisica ottica..una cosa e' la percezione e' l'abitudine.

entrambe c'entrano con la fotografia e sono perfettamente conpatibili con cio' che abbiamo detto tutti finora.

Per natura vediamo al contrario e sottosopra poi il cervello trasmorma e intuisce da cio' che e' scritto nell'articolo anche per una specie di anticipo di lavoro di trasformazione.
 
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#1644
martenas (User)
l'uomo che racconta l'uomo
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Re:grazie a puluz ho trovato un lavoro serio... 15 Years, 7 Months ago Karma: 3  
Caro Spotlight, m i fa molto piacere che tu ti sia appassionato a questo argomento, a me tanto caro dato i miei studi in Scienze e tecniche Psicologiche,
Mi riporti un articolo completamente fuori tema in quando si parla di "consapevolezza nella percezione"cioè "che il nostro cervello, o meglio qualche porzione di esso, «sa» cosa faremo un attimo prima che noi stessi lo si sappia" . La consapevolezza ascoltami è un altra cosa.... non basta prendere un articolo da internet e riportarlo.....



Mi fa piacere che hai capito perfettamente che una cosa e' la fisica ottica..una cosa e' la percezione e' l'abitudine alla visione

E' anche perfettamente vero che entrambe c'entrano molto con la fotografia ma mi dispiace se insisti nel dire che sono perfettamente compatibili con ciò' che abbiamo detto tutti finora.

Ciao ad una visione fotografica sempre più' consapevole.


P.s. penso che con questi argomenti stiamo annoiando un po' tutti, io la finisco qui.
 
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