Scompare lo scrittore napoletano Ermanno Rea, autore di libri inchiesta assai importanti per la storia ed il costume dell’Italia e testimonianza schietta e magnifica di un meridionalismo critico e mai rassegnato. Già vincitore di Premi letterari come lo Strega ed il Campiello, era arrivato alla letteratura dal giornalismo (scriveva su Vie Nuove, settimanale del PCI), anzi più propriamente dalla fotografia, da lui frequentata con sapienza tecnica e raffinata conoscenza.
Oggi stiamo dimenticando questi straordinari giornalisti che con la penna e con la fotografia ci diedero un ritratto magnifico della storia che abbiamo trascorso. Parlo di lui ma non voglio dimenticare Mario Dondero anche lui scomparso quest’anno. Di questa pasta fotografica, per nostra fortuna, abbiamo conosciuto in una magica serata ad Aci Trezza, organizzata dall’ACAF, il sicilianissimo Tano D’Amico.Gente capace di un giudizio scevro da condizionamenti ideologici anche quando sapevano compromettersi con le ideologie del secolo passato.
Ricordate che entusiasmo e che passione, sembrava che stesse parlando un ragazzino: così ricordando o rileggendo Ermanno.