Siamo costruiti, progettati e programmati per far funzionare, al meglio delle nostre aspettative (nascere, crescere e riprodurci), quell’insieme di “fiusis e di logos” (per dirla in greco antico); ovvero quell’insieme di mente e corpo laddove esprimere al meglio
l’evoluzione dei nostri sistemi funzionali.
Questi sistemi hanno prodotto un loro linguaggio fatto di parole, suoni, gesti, immagini.
Siamo convinti che i fotografi, da tempo, si siano espressamente soffermati sulle potenzialità del senso visivo per capire i significati consapevoli o meno del proprio corpo e di quello degli altri. E’ giunto, adesso, il momento di tornare allo “specchio” per capire
ancor meglio il nostro corpo e i suoi messaggi, più o meno consapevoli.
Praticare, allora, la “cinesica” (la conoscenza del linguaggio del corpo) diventa essenziale per penetrare il ritratto, personale e collettivo, nonché l’esplorazione ragionata e profonda
di una persona e della sua personalità.
E ancora: leggere il linguaggio del nostro corpo è un processo in larga misura inconsapevole che comporta un’interpretazione solo in senso lato (e, peraltro, non siamo sicuri che tale processo interpretativo sia da considerarsi universale).
Pertanto, con l’aiuto delle immagini cercheremo di penetrare questo “mondo” che rimane un linguaggio ma non è una vera “langue” (Saussure); e così avvicinarci ad una migliore
comprensione di noi stessi e di chi ci sta accanto; incrociando il loro/nostro logos con la mimica, la gestualità, la postura, il movimento e lo spazio.
Pippo e Agata, intendono, soprattutto, parlarvi del nostro corpo e di quanto ad esso è sotteso: c’è tanto da indagare in termini di comunicazione, di bellezza, di decadenza e di gloria."
Pippo Pappalardo