"Poiché le cose cambiano non le percepiamo che in parte. Si chiama tempo la parte nascosta sempre nascosta di ogni cosa."
Paul Valery, Cahiers II, Ed. Gallimard - Paris, 1973
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La riflessione ci permette di conoscere immagini di un edificio che non potremmo vedere e ce ne propone altre che saremmo portati a non vedere, perché esterne al nostro ambito visivo, o anche ci permette di vedere contemporaneamente le immagini di un edificio intersecate ad altre".
Francesco Venezia, La Torre d’ombre - o l’architettura delle apparenze reali, Ed. Fiorentino - Napoli,1978
“La trama nascosta è più forte di quella manifesta”.
Eraclito.
Riflettevo… sui riflessi in Architettura!
Altro tema, che capirete mi preme molto, ed è strano che non ne abbia parlato prima.
La ricerca ed il progetto del riflesso in Architettura è fondamentale. Esiste anche una certa attenzione per questi aspetti sin dalla fase di progettazione e spesso sin dai primi sopralluoghi risultano essere fondamentali le predisposizioni di ciascun progettista verso tali temi.
I concetti di mimesi, di impatto ambientale, di salvaguardia del territorio, di integrazione, ma anche quelli di composizione architettonica, di corretto rapporto tra spazio interno ed esterno passano indiscutibilmente attraverso il
“concetto del riflesso”. Il riflesso a sua volta diventa oggetto di analisi progettuale, si ricerca la sua esistenza e si pensa a ciò che sarà edificato nell’insieme.
L’uso dei giusti materiali, l’immaginazione e la creazione di un riflesso, aiutano nel creazione dello spazio e delle corrette atmosfere. Il riflesso rappresenta un dialogo con il mondo circostante, un rispetto dei luoghi circostanti, un apertura verso il cielo e spesso anche verso la meditazione, ed il ritrovarsi.
Credo che tutti questi aspetti possano tranquillamente essere letti con chiarezza in tre dei miei architetti preferiti, ossia
Tadao Ando, Steven Holl ed Alvaro Siza. Si tratta di progetti abbastanza antichi che di proposito vi propongo, proprio a dimostrazione di quanto il tema sia a cuore in campo architettonico.
Iniziamo con il poetico T
empio dell’Acqua di Tadao Ando. Dalle immagini, appare evidente come l’intero progetto si basi sull’idea di creare un tempio galleggiante sul lago, di grande impatto ed atmosfera; un’Architettura resa libera e flessibile dalla natura, svincolata dall’immobilità parte di una danza poeticamente manifesta. L’ingresso al tempio avviene attraverso il lago (il significato simbolico è evidente), valicando l’immateriale si rende tangibile la presenza dell’assenza. La realtà diviene proiezione mentale (progettare – da proiezione), si percepisce quanto la mente e l’immaginazione siano le vere plasmatrici e creatrici della realtà.