Solo poche righe, ammettendo di non essere “attrezzato” per confrontarmi dialetticamente con chi mi ha preceduto, e che hanno argomentato “la serata” in ogni sfaccettatura.
Solo qualche nota, per specificare che,dal mio modesto punto di vista, è stata una serata speciale. A renderla tale sono stati i nostri cinque “cavalli di razza” che,oltre all’audiovisivo hanno avuto la felice idea di farlo precedere dalla visione di alcuni scatti rappresentativi delle loro più profonde emozioni vissute nel percorso Indiano.
Immagini che non hanno trovato collocazione nell’audiovisivo ma che ,accompagnate dai commenti degli autori, hanno tenuto l’uditorio in religioso silenzio ,come rapito, come coinvolto nelle stesse emozioni .Scusate se è poco.
A renderla speciale hanno contribuito i presenti che hanno animato un dibattito articolato, serratoma sempre sereno su concetti fotografici recenti ed attuali ,conservativi ed innovativi, tradizionali e trasgressivi. Nulla di nuovo parlando di ….fotografia.
Appunti di viaggio. Il mio amico Cosimo Di Guardo torna dal Giappone dove era stato invitato a realizzare ws alla mia banale domanda : “Cosimo com’è il Giappone” mi risponde : “Pensa hanno la tavoletta del water riscaldata. Ognuno nei propri appunti , sul taccuino , nella testa o nella fotocamera “scrive” o ti riporta quello che ritiene.
Poi io lo potrò giudicare irrilevante,superficiale,emozionante e quant’altro ,nel reciproco rispetto .
L’audiovisivo . Inappuntabili le immagini ,sotto ogni forma di giudizio, penalizzato o per meglio dire,non esaltato dal montaggio, parte essenziale in queste circostanze,determinato ,a mio avviso ,dalla “lontananza fisica” del responsabile,che ha impedito un costante confronto sulle varie fasi. Qualche eccesso di “argomenti” è stato riconosciuto dallo stesso Alberto.
La connotazione. L’aspetti,chi come me non è mai stato in India si aspetta di trovare ….quello che non c’’è e te ne fai una ragione quando gli autori ti motivano le loro scelte ,il loro desiderio di mostrarti un luogo, dove hanno vissuto forti emozioni e coinvolgimenti, chiamato India.
Non è un reportage ,non lo è ne voleva esserlo ,ritengo già sorprendente che cinque fotografi,con percorsi,sensibilità cultura diversi abbiano realizzato un lavoro così omogeneo.
30 anni ,quasi,di Acaf si quasi un quinto della storia della fotografia …orgoglio !
Orgoglio di esserci ancora ,di proporre eventi ,di afere i “Nuovi Scatti,di incontrare Mario Cresci ed Enzo Carli ,a breve,di proporre incontri come quelo do martedì quando fino alle 24 eravamo nel cortile a chiacchierare rischiando di restare saenza cena. Il tutto senza forzature senza mode,senza affanni,con costanza e passione….30 anni ,quasi,vorrà pur dire qualcosa.
A proposito il grazie per la piacevole serata è nostro.
Salvo
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