Proiezione dvd su Gianni Berengo Gardin
Considerato da molti il più rappresentativo fra i fotografi italiani,
da quasi cinquant’anni porta avanti, sempre coerente a sé stesso, un
importante lavoro d’indagine sociale nella continua ricerca
dell’obiettività della comunicazione e della qualità dell’immagine.
Gianni Berengo Gardin inizia a fotografare nel 1954 e da allora non ha
mai smesso. Mezzo secolo di storia, vissuta e raccontata attraverso
immagini-documento lontane dai riflettori e vicine alla gente comune.
Nato negli anni 40, predilige il bianco e nero, in parte per una
questione generazionale, ma anche perché "il colore distrae il
fotografo e chi guarda". E le immagini sono ciò che conta. Persone,
oggetti, primi piani, monumenti storici. Immagini concrete, mai
astratte, ma soprattutto, immagini reali, non ritoccate, come accade
spesso oggi giorno.
I suoi primi reportage vengono pubblicati sulle principali testate italiane e straniere, da Epoca a Le Figaro, dal Time ad Harper’s. Annoverato tra i “32 World’s Top Photographers” ,riceve nel 2008 anche il prestigioso Lucie Award, il premio fotografico più importante al mondo che nel 2003 fu di Henri Cartier Bresson.
A Berengo Gardin non piace esser chiamato artista. La sua vocazione e
la sua umiltà sono più vicine a quelle di un cronista che racconta e dà
voce alle storie della gente normale. Le sue opere trasmettono il
grande impegno sociale e civile. Quello di Berengo Gardin è un talento
straordinario senza pretese, come il suo suo sguardo, rispettoso e
discreto. Delicato si avvicina alla realtà più cruda e in punta di
piedi lascia tracce profonde, spesso indelebili.
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