Notice: Undefined offset: 8192 in /web/htdocs/www.acaf.it/home/new/cm/include/debugger.inc.php on line 112

Notice: Undefined offset: 8192 in /web/htdocs/www.acaf.it/home/new/includes/joomla.php on line 836

Notice: Undefined offset: 8192 in /web/htdocs/www.acaf.it/home/new/administrator/components/com_joomfish/joomfish.class.php on line 208

Notice: Undefined offset: 8192 in /web/htdocs/www.acaf.it/home/new/administrator/components/com_joomfish/joomfish.class.php on line 217
ACAF - PiĂą viste/pescheria-acaf-

ACAF - Associazione Catanese Amatori Fotografia

 
  • Decrease font size
  • Default font size
  • Increase font size
Clicca per l'immagine full size
P1010050~0.jpg P10293845-LR.jpg pescheria-acaf-.jpg santa_maria_la_scala.jpg
mary  [Gen 01, 2011 at 03:05 ]
la pescheria è fonte di bellissime immagini ed offre davvero tanti spunti ma è anche un posto molto affollato e se nonselezioni bene il punto sul quale focalizzare la tua immagini rischi di ottenere un risultato un pò con troppi elementi che creano disordine...come in questo caso....quelle persone a sinistra tagliate.....la spada del pesce che taglia a metà l'uomo....gli elementi talgiati a metà a destra....forse in questo caso un diaframma più aperto ti avrebbe permesso di sfocare megli olo sfondo isolando i soggetti principali....ciaooo
SALVIX  [Gen 02, 2011 at 10:12 ]
In posti come le pescherie o le feste religiose (mie mete preferite) è molto difficile realizzare una foto perfetta. Il più delle volte, a fine giornata, dopo centinaia di scatti si riesce a tirare fuori solo una o due foto gradevoli da un punto di vista compositivo. Ad un certo punto mi sono chiesto: ma se queste foto sono legate al caso o a circostanze fortuite, quanto c'è di mio nella realizzazione di quello che voglio esprimere con l'immagine e cioè i segni dell'uomo in tutte le sue manifestazioni? Alla fine è davvero importante avere una foto perfetta con tutti gli elementi in ordine o posso esprimere il mio punto di vista con qualsiasi foto che ho realizzato? O meglio: per chi è importante questa foto, per me o per la società che si nutre continuamente di belle immagini? Così facendo non corro il rischio di rimanere escluso da questa stessa società? Ciao Mary grazie per il commento, a presto.
mary  [Gen 03, 2011 at 01:01 ]
Quando da bambini cominciamo la scuola..ci viene insegnata subito la grammatica...che è fondamentale...perchè un pensiero espresso con una frase sgrammaticata..con l'uso improprio di verbi...aggettivi...nomi e pronomi....difficilmente riuscirà a trasmettere il nostro punto di vista.........questo per dirti che ci sono piccole regole di composizione anche nella fotografia da rispettare affinchè un'immagine sia pulita , risulti di facile lettura, gradevole alla vista...regole che una volta fatte proprie si potranno anche trasgredire...ma solo se fatto con cognizione di causa. Assolutamente nessuno dice che una foto deve essere "perfetta" per comunicare qualcosa...anzi a volte le imperfezioni volute o capitate donano ad un'immagine quel quid in più che la fa risaltare....che ti colpisce rispetto alle migliaia di immagini che ormai con l'avvento del digitale vediamo dappertutto.. Condivido in pieno la risposta di Barbera al commento di Mont , le fotografie non si fanno da sole...non basta fare click su quello che in quel momento hai davanti agli occhi e sperare nel caso fortuito....le foto sono pensate... ricercate .... studiate....solo che il fotografo con l'okkio allenato fa tutto questo in maniera automatica..nel tempo di un batter di ciglio.....poi ci si confronta con la gente...si cerca di capire se siamo sulla strada giusta...se stiamo riuscendo a trasmettere qualcosa ...se stiamo usando la "grammatica"giusta....perche se ci si ferma a pensare...." bè l'importante è che piaccia me" resteremo sempre allo stesso punto...non cresceremo fotograficamente....
Per le feste religiose ti consiglio di guardare , per rimanere nell'ambito acaf, le foto di Francesco Barbera o di Licio La Rocca...anche in situazioni di grande confusione bisogna ricercare l'immagine e non il caso fortuito.
grazie per il sano confronto, a presto
Mont  [Gen 03, 2011 at 08:39 ]
Anche qui, Mary, un po’ troppa accademia che non incoraggia il commentato.
La composizione di una foto è qualcosa che risiede nel talento di chi scatta…….nel sentire l’inquadratura ed è senz’altro più strutturata in uno “still life” che in una “street life” dove i soggetti sono ingestibili.
Viene sicuramente facile, seduti davanti al proprio desktop, analizzare un contenuto nei suoi dettagli, ma devi sempre tener presente la tempestività in cui si svolge quella scena. Questo coefficiente di scatto tempestivo, che è direttamente proporzionale alla confusione ed alla velocità di movimento dei soggetti, deve indurti a ridimensionare la critica tecnica per ciò che stai valutando o commentando. Sono d’accordo con te quando dici che un bravo fotografo in pochi istanti sa cosa fare, ma è anche vero, dal mio punto di vista, che se l’autore in questione avesse rivalutato la sua posizione o magari aperto di più il diaframma, compensando il tempo o, ancor più grezzamente, se avesse dato una manata al pesce per spostarlo, avrebbe potuto perdere il giovane che pesa il pesce.......elemento cardine dell’immagine…….e per cosa?….. guadagnare l’eliminazione di contorni insignificanti o la liberazione del volto sullo sfondo dalla spada. Quello che dici tu sul pensare, ricercare, studiare in fotografia è esatto e sono tutti percorsi che ognuno di noi appassionati sicuramente intraprende per trovarsi qui a confrontarsi……….ma su questo tipo di fotografia c’è poco da stare a pensare……quella scena che si sta svolgendo è già “ricercata”……o la fai e metti in campo la tua esperienza o hai perso l’attimo……….ed in questo caso c’è solo da complimentarsi.
Guardandola a schermo intero ed allontanandomi dal monitor ho avuto la sensazione di guardare il fermo immagine di un film anni 60. Secondo il mio diverso parere, Salvix, l’immagine è una buonissima foto che mette in contrapposizione il morso del giovane al taccuino con la mascella rilassata del pesce dall’occhio vivo…………ed inserita in un book fotografico sulle pescherie in Sicilia, avrebbe senz’altro raccontato qualcosa. Non esiste la foto perfetta………la luce investe tutti ed ognuno di noi è libero di proporla come vuole…..nitida o mossa…….non bisogna sentirsi tagliati fuori anzì ognuno di noi racconta, comunque, il proprio modo di vedere le cose che gli stanno attorno. Il fatto stesso che ti sei trovato lì, in quel “caso fortuito”, e sei riuscito ad immortalare una scena particolare senza troppe “perdite” (fotografiche) deve essere per te stimolo a continuare quello che fai……..naturalmente credendoci con passione. Facendoti un esempio banale, per questa foto, è come se avessi vinto 4-2 una partita di calcio………..allora che fai?........ti preoccupi del perché hai incassato 2 reti e speri in una prossima partita perfetta………o gioisci per il tuo successo? 2 piccoli consigli per il futuro: un taglio un po’ più stretto dell’immagine avrebbe magari rifilato il superfluo e concentrato il contenuto; nelle tue prossime proposizioni lascia gli “info file” di scatto così magari uno dà un’occhiata ai dati tecnici della foto……….questa infatti non li riporta e spero che non sia tua scelta quella di occultarli perché magari la foto è andata in automatico………..beh sinceramente spero di no.
Infine, rivolgendomi di nuovo a Mary, penso che le foto debbano prima piacere all’autore che le ha scattate e poi se piaceranno o meno agli altri sarà solo una questione di gusto, di sensazione, di ciò che può trasmettere……….non credo esista una foto che non riesca a trasmettere niente in assoluto, come per altro non credo che una buona “grammatica” di base faccia crescere fotograficamente se non c’è passione e talento………è come quando impari da piccolo ad un bambino a disegnare, a comporre una scena, ad usare i colori, la luce e le ombre………ma se non si è portati c’è poco da fare………da grande magari saprà parlare bene, grammaticamente corretto, ma non saprà esprimersi in nessuna delle forme artistiche………così come viceversa, con poche nozioni di base, passione o talento, si cresce per ciò che si persegue. Il tutto sempre per un sano confronto.
mary  [Gen 03, 2011 at 11:54 ]
Si vede Mont che la ns è una conoscenza solo "virtuale" ..perche se fosse reale sapresti che io, come nessun altro dell'acaf si è mai erto a professore accademico o tantomeno cerca di scoraggiare i "nuovi " amici...anzi da sempre condivido il mio modestissimo punto di vista, condivido quel poco che posso sapere sempre con grande spirito di comunione e non certo con altri scopi... se stiamo qui a commentare questa foto non è certo perche vogliamo scoraggiare l'autore anzi è perche riconosciamo nell'autore un ampio margine di miglioramento e sia io che tu stiamo dando i nostri punti di vista.... cosi come te condivido quello che tu dici ma non in tutto....non sono daccordo quando scrivi"come per altro non credo che una buona “grammatica” di base faccia crescere fotograficamente se non c’è passione e talento…" quello che tu chiami "talento" io lo chiamo "occhio fotografico" .Qualcuno dice che l'occhio fotografico o ce l'hai o non cel'hai..altri , tra cui anche io, pensano invece che è anche qualcosa che si può benissimo allenare ottenendo con un po più di difficoltà, degli ottimi risultati.(ed è qeullo che consigliavo a salvo)..come? studiando la "grammatica" per iniziare...ma anche studiando le fotografie di altri autori, provando e riprovando ed infine confrontandosi cosi come sta facendo...

con un buon okkio fotografico allenato sicuramente si sarebbe potuto dare piu risalto al gesto del pesare il pesce che secondo te è il punto di forza di questa foto.....anche se secondo me non è quello il punctum della foto...anzi non ce n'è uno in particolare...potrebbe essere il pesce spada in primo piano...o il gesto di stringere con i denti il taccuino, o la matita dietro l'orecchio....ma sono tutte piccole sistuazioni che , a mio vedere, a mio sentire, al mio okkio, non catturano in maniera decisa...e questo per la presenza , come dicevo prima , di vari, troppi elementi......
Tu giustamente fai notare che non sempre si ha il tempo di vedere...studiare...ricercare..isolare il soggetto....perche si puo perdere l'attimo....e questo sicuramente è vero...ma è anche vero che la pescheria non è un campo di battaglia , il nostro autore non è un inviato speciale in afghanistan che perde l'attimo....,.in pescheria ci si va...decine di volte....è un ottima scuola proprio per imparare la composizione dell'immagine in situazioni non semplicissime e di confusione..ci si porta spesso appositamente i corsisti...il gesto di "pesare il pesce" quel pescivendolo lo ha ripetuto centinaia di volte quel giorno...quindi non è che se lo perdeva 1 volta non lo avrebbe ripreso piu.....
Comunque, ovviamente ognuno di noi ha una propria sensibilità, un proprio modo di vedere le cose,che ci porta ad una diversa lettura delle immagini e questo è normale...nè quello che dico io è imperativo, nè quello che dici tu è assoluto ma già il fatto che cmq questa immagine abbia dato luce a questo costruttivo scambio di opinioni non puo che essere sicuramente positivo.
Mont  [Gen 04, 2011 at 12:41 ]
mi sta bene così Mary.........è giusto che ognuno di noi due tenga la propria posizione ed è ovvio che ognuno di noi recepisca soggettivamente le immagini.........mi fa inoltre piacere l'apertura di pensiero che dimostri e la serenità della tua replica.........percui attendo umilmente un tuo invito presso una delle pescherie di Catania......questa soggettistica mi manca. Un abbraccio
SALVIX  [Gen 04, 2011 at 01:27 ]
Salve Mont e Mary, ho letto con attenzione i vostri commenti e mi fa piacere di aver sollevato una discussione così costruttiva sulle mie foto. Fermo restando che come dice Mary è importante conoscere le regole, la grammatica per poter comunicare con gli altri, nel mio modo di fotografare voglio esprimere la realtà delle cose che mi circondano e nello scatto in questione è data da quegli elementi che se pur confusi e caotici, in quel momento stanno raccontando una verità. (O bellezza, che cosa importa che tu venga dal cielo o dall'inferno, Baudelaire). A chi mi dice: "perchè ti piace fotografare" io rispondo "perchè mi permette di pensare e riflettere". Quegli stessi personaggi che ora fanno parte del mio immaginario adesso posso rielaborarli ed inserirli successivamente in una nuova cornice cercando di far tesoro di questi consigli e correggendo gli sbagli. Anche in questo Mary ha ragione quando dice che si può ritornare in un altro momento a rifare la foto. Quello che volevo sapere con il mio commento precedente è : che fine fannno tutte queste foto che in un certo senso vengono scartate? Le rimuoviamo dalla nostra mente o rappresentano un punto di partenza per altre situazioni come faccio io? Siamo sempre alla ricerca della foto da concorso o anche queste foto ci raccontano qualcosa. In questo senso il paragone con il punteggio della partita mi piace tantissimo e mi esorta a continuare con più passione di prima. Grazie ragazzi. P.S. per gli info file adesso cerco di provvedere.


Social network

Segui l'ACAF

instagram.png fb-art.png twitter-logo.png
youtube-128.png