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Mi piace questa foto: i volti mesti, la compostezza delle figure, il BN cupo, tutto contribuisce a dare un senso di solennità all'immagine. Una volta tanto anche i muri scrostati non danno troppo fastidio, anzi sembrano giovare, e gli orrori di una edificazione selvaggia risultano celati in gran parte. Alberto avrebbe da ridire sulla figura tagliata a destra ed in effetti potendo sarebbe stato meglio allargare un po' l'inquadratura. Ma si sa la street è fatta di attimi e la perfezione formale non è imprescindibile. Buona luce, Emanuele
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secondo me il taglio è perfetto. Il taglio sulla destra mi fa sentire maggiormente all'interno della scena. L'unica cosa è che il nero dei vestiti si confonde a primo impatto con i muri, e la tonaca bianca con la casa bianca, ma non so se è risolvibile giocando con i colori in pp. Complimenti!
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grazie dei vostri commenti.x quanto riguarda il taglio sono d'accordo con simone.sapienza. Caristofane hai ragione in queste occasioni ,sono attimi in cui nn puoi fare la foto con perfezione.
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ah! non ci crederete ma per me va benissimo così... i neri per me in questa foto sono azzeccati così, e dell'omino che sarà ricordato in questa foto solo per metà , che dire... è la metà giusta, quella che fa con la sua presenza da apertura allo scatto e che introduce una rigidissima simmetria centrale rendendola invece in qualche modo asimmetrica evitando di cadere nella "noia"... Come spiegarmi meglio... se immaginassi la foto senza di lui o con la sua versione intera francamente mi ci addormenterei sopra... attenzione lui non fa la foto, ma la rende viva, genuina, completa ed ineteressante... difficile spiegarmi meglio, ma se ne vogliamo continuare a parlare ne sono lieto.... Emaaaanueeeeeeleeeeeeee!!!!! PS bravo Mister, non so quanto voluta, ma non ha importanza, per me è il risultato che conta (il fattore lato B e per noi fotoamatori un grande amico o nemico) e poi il bn mi piace molto!! ciao
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sono d'accordo.. l'omino tagliato evita che si dia l'impressione di una fotografia in posa, ti coinvolge dentro il fotogramma. ciao
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Sono tornato a guardare questa fotografia a mente lucida (non di notte) ed a tutto schermo e mi sono reso conto non solo di aver scritto una Caristofanata (tanto per parafrasare l'amico Pappalardo) ma di essere stato anche superficiale nella critica. In verità su questa immagine si potrebbe scrivere un trattato e sicuramente ci riuscirebbe molto meglio di me il su citato amico. Appare un gioco di ripetizioni con personaggi simili ma non uguali disposti ad una certa distanza a creare il "ritmo" della foto che viene interrotto al centro dal "punctum" personaggio in contrapposizione di colore e significato sociale, che diventa "l'elemento di rottura" nella ripetizione e fissa l'interesse. Per l'ottica utilizzata (grandangolare) e la distanza di ripesa la figura tagliata sulla destra ci fa sentire dentro la scena (come giustamente notato da Simone) e, a ben osservarla, senza dover richiamare i meccanismi della teoria percettiva della Gestalt, esprime bene la parte per il tutto. Nel senso che sono stati ripresi gli elementi caratterizzanti e quanto manca viene automaticamente e facilmente ricostruto dal nostro cervello secondo la su citata teoria. In pratica la figura è tagliata ma, per il nostro cervello, è come se non lo fosse. Il paese stesso sembra connotarsi ai personaggi riprendendone i toni alle spalle, mentre la folla alle spalle è presente ma non disturba (insomma si comprende che c'è una festa). Infine l'insegna del "Supercinema" che prima non avevo notato mi sembra grandiosa e caratterizzante della realtà di paese. Cos'altro dire, forse quel taglio ci riporta ai meccanismi di percezione del nostro occhio che, lo ricordo, sono totalmente diversi da quelli della macchina fotografica e ci da' il senso di una realtà che prosegue oltre, anche se il nostro sguardo non riesce ad abbracciarla tutta. Ma forse ora mi sto spingendo oltre anche io. Complimenti a Mister, mi piace questa foto, l'ho già detto? Emanuele.
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