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Mi sembra sia una foto di un lavoro più ampio, che peraltro credo di aver già visto... se non sbaglio in quell'occasione (non sono certo però questo facesse parte della serie) facevi riferimento alla diverse dignità del sonno o qualcosa di simile, potresti, se ti va chiarire meglio il concetto del tema conduttore... visto così singolarmente, almeno che non si tratti di un reportage di denuncia, non amo scatti di questo tipo, ma prima di esprimermi in merito vorrei se possibile saperne un pò di più! ciao alb.o
Mont
[Gen 06, 2011 at 05:34 ]
si effettivamente fa parte di un lavoro che ho presentato al Medphotofest 2010.......ma di te non mi ricordo......sicuramente non ci saremo presentati. Comunque questo scatto è inedito,non l'ho inserito nella serie presentata o meglio ho inserito la stessa immagine che ritrae il soggetto per intero. La serie non denuncia niente........coglie semplicemente dei soggetti addormentati in modi differenti a secondo del loro status sociale: dal benestante al museo.........al giovane senza tetto per strada.
Si l'argomento dei diritti sull'immagine è un argomento molto spinoso e fastidioso, abbiamo peraltro approfondito l'argomento in sede il mese scorso dal punto di vista prettamente legale, ma non credo sia questo il punto! Avevo semplicemente espresso (prima che il telefonino mi abbandonasse, e chiedo scusa per aver quindi lasciato il post precedente un pò a metà ) il mio parere in merito al ritrarre così apertamente a prescindere dal consenso, chi di fatto vive una situazione di disagio, senza una ragione specifica... ti dirò di più, passi lo scatto, ma perchè renderlo pubblico? Se all'interno di un lavoro più ampio con un suo scheletro portante importante, bene tutto sommato lo capisco, anche se non lo condivido, se sta all'interno di un reportage di denuncia mi sa che debba essere anche condiviso... Ovviamente il mio pensiero non è legato solo al tuo scatto, ma parimenti non è legato a Scianna (ovviamente) anche perchè ne tu ne io siamo Scianna... Non credo sia un problema solo di sensibilità , sono scelte
Alcune delle tue foto ritraggono delle persone……..immagino quindi che tu sia al corrente che oltre al consenso allo scatto, i ritratti avrebbero dovuto firmarti una liberatoria per la pubblicazione. Vedi, tocchiamo un argomento molto spinoso per noi appassionati.
Quando fotografo seguo il cuore e in queste occasioni………oso lo scatto e mi prendo le mie responsabilità .
Ritrarre solo in eventi di pubblico interesse o in manifestazioni religiose mi limita parecchio ed inoltre ogni volta che ho avanzato il consenso per un ritratto, mi hanno puntualmente rifiutato lo scatto.
Per quanto riguarda il resto, rispetto il tuo modo di fare fotografia………..ma tutte le considerazioni che fai, io non le faccio, non perché ho poca sensibilità , ma perché amo fotografare ciò che i miei occhi ritengono valido………il giovane sarà stato consapevole di dormire per strada, sarà stato consapevole di essere ripreso dalla gendarmeria, sarà stato consapevole di essere ubriaco o disagiato………..il fatto è che non lo nasconde ed io non penso di averlo né offeso, né umiliato. Ultimamente un concorso per portfolio è stato vinto da una serie di foto su un malato di sclerosi multipla……………bene………..qui ravviso quello che dici tu……..ovvero questo autore specula sulla sensibilità del tema sociale, ma cosa denuncia di nuovo che non sia conosciuto, che aiuto promuove quando presenta il lavoro ad un concorso fotografico?
Il mio lavoro ritrae una condizione di vita che accomuna dei soggetti variegati per il puro scopo di appartenere ad un vissuto non svanito nel nulla.