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Discussione: Per chi volesse realizzare un portfolio
#5797
flicandro (Admin)
Admin
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graphgraph
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Francesco Licandro Photo Gallery Compleanno: 1976-02-16
Per chi volesse realizzare un portfolio 13 Anni fa Karma: 0  
Dopo la serata si ieri dedicata alla visione del foto del contest di maggio è stata lanciata l'idea di realizzare un portfolio...
Questa idea ha fatto scattare in me un tarlo molto più pericoloso di quello scattatomi quelche settimana fa per la foto "tracce di donna"....
L'idea mi affascina sopratutto perchè sarebbe per me la prima esperienza.
A tal proposito spero di farvi cosa gradita riportando un piccolo promemoria che ho trovato in rete da seguire per la relaizzazione di un portfolio fotografico.
Buona lettura,
Francesco Licandro

Il percorso di creazione di un portfolio fotografico
Il faticoso e spesso travagliato percorso che porta un fotografo alla realizzazione di un portfolio, di un progetto fotografico, è insidioso proprio perché i concetti, le idee, sono vapori difficili da afferrare e difficili da addomesticare.

Può capitare di inseguire una visione e di accorgersi, strada facendo, che niente di quello immaginato è stato catturato dalle immagini scattate. Come può anche capitare di non avere un’idea nitida dietro agli occhi ma di scoprirla, con un sussulto, vedendo le prime immagini scattate. La vera grande differenza, qualsiasi strada si stia percorrendo, la fanno la costanza, la coerenza e l’insistenza.


Realizzare un portfolio migliore e coerente
Un ottimo progetto fotografico, sia che racconti di cose vicine sia che narri di cose straordinarie, è quello perfettamente capace di rendersi riconoscibile come portatore (più o meno sano e più o meno consapevole) di una carica emotiva e concettuale, prima che tecnica ed estetica, capace di durare intatta nel tempo.

Le immagini del portfolio, quando vengono osservate da un estraneo, sono tanto più vive ai suoi occhi quanto più lucido era l’occhio e il pensiero di chi le ha scattate ed è riuscito, vivendo quel reale, a respirarne a fondo tutte le sfumature.

Se tutto questo può essere noto, o almeno intuibile, si potrebbe fare un passo indietro e chiedersi: è possibile, e in che misura, pianificare la realizzazione di un portfolio fotografico? è possibile costruire una sequenza di immagini capace di esprimere il senso voluto a prescindere da chi le osserverà?

La risposta certa non esiste. Un’idea perfettamente a fuoco nella mente del fotografo, potrebbe scontrarsi con una realtà avara di appigli concettuali, così come una casualità fattuale potrebbe essere colta dalla macchina fotografica quasi meccanicamente e produrre un senso prima mancante. Oppure ancora, la confusione e la forza di un evento reale, potrebbe prevalere sulla calma razionale dell’idea di partenza, stravolgendola.

Ecco perché non esiste una risposta: la penna è sempre fluida, scorre sul foglio guidata dalla mente. I suoi piccoli movimenti concentrici e i significati che essi creano dipendono solo dalla volontà dello scrittore. L’obiettivo di una macchina fotografica, invece, pur essendo guidato dalla mente attraverso l’occhio, si deve scontrare con un terzo elemento, difficilmente sotto controllo: il reale. La mente può provarci, ma non controllerà mai ciò che può accadere. E allora, nella inscindibile e meravigliosa mescolanza di voluto ed accaduto, di idea e movimento, si trova l’equilibrio di un portfolio importante, destinato a comunicare il suo messaggio nel tempo.


Errori comuni e importanti attenzioni
Gli errori da non fare? Il primo, vero errore, è moltiplicare il numero di immagini pensando di moltiplicarne la potenza, il significato: un’immagine di troppo ed incompresa potrebbe far cadere l’intero castello di carte.

Dal momento, però, che si potrebbe sostenere anche l’esatto contrario di quanto appena scritto, risulta evidente come sia estremamente difficile stilare una lista del "si può / non si può", "si deve / non si deve": la fotografia è pur sempre manifestazione di una libertà essenziale, quella di pensiero... e la ripetizione ossessiva di immagini identiche potrebbe paradossalmente accrescere il potere di un portfolio più concettuale!

In ogni caso, una dose di attenzione dev’essere sempre dedicata all’uniformità e alla coerenza dei risultati estetici, spesso i primi elementi che inconsapevolmente colpiscono chi osserva perchè sono in grado di conferire un’impronta stilistica costante, che a sua volta rimanda ad una percezione di lavoro pensato, voluto e realizzato in una modalità ben precisa, meno frutto del caso.

Un controllo dei colori, delle luci, delle componenti ricorrenti deve essere fatto: questo può avvenire durante la cattura delle immagini, oppure, e con maggiori possibilità di riuscita, una volta catturate: editing è dunque una parola chiave.

Certo: un buon portfolio è fatto anche (sopratutto?) da quello che il fotografo racconta attraverso di esso: l’importanza della "notizia", intesa come nuova comunicazione, come racconto, come frammento di reale o manifestazione di pensiero, non è mai da trascurare. Ridurre tutto ad una questione di coerenza estetica e di editing è fine a sé stesso se non si ha la capacità di utilizzare lo stile in quanto mezzo privilegiato attraverso cui veicolare il racconto...

Allora esiste un consiglio da seguire, al di là di queste considerazioni sparse? Forse no, ma consapevolezza e coerenza sono, ancora una volta, due grandissimi alleati di chi desidera approcciarsi alla creazione di un progetto capace di lasciare il segno.



L’editing di un portfolio fotografico
Editare un portfolio significa esaltarne i grumi di senso e dosarne le incongruenze. Significa scremare alcune immagini e preferirne altre, eliminare ed esaltare, limitare e accentuare, cercando di seguire un ritmo ben preciso. Un ritmo mai piatto. Significa mettere ogni immagine nelle condizioni di essere una nota, unica e irripetibile, dell’intera melodia.

Questo, in definitiva, si deve considerare: un grande progetto fotografico nasce sull’onda di un’idea e scorre sulla multiforme corrente del reale. Ma per dirsi "perfetto" deve essere arrangiato proprio sull’idea che gli ha dato vita, deve essere modellato e perfezionato finché la spuma di quell’idea originaria profumi ancora e inequivocabilmente di mare.
 
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Ultima Modifica: 2011/06/08 19:49 Da flicandro.
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